Писмени обяснения на вот Nicola PROCACCINI

La mozione in oggetto pone sotto accusa il governo polacco in ragione di una proposta di legge che mira a proteggere, legittimamente, i media nazionali dal rischio di essere manipolati da parte di operatori non europei.
Convinto del fatto che il testo della risoluzione rientri a pieno titolo nella strategia di svalutazione di quei governi nazionali che esprimono una visione politica alternativa a quella del mainstream europeo, l'ho respinto con il mio voto contrario.

Partendo dagli insegnamenti tratti dalla crisi di COVID-19, la proposta in oggetto mira a rafforzare le strutture e i meccanismi esistenti, nella prospettiva di migliorare la risposta a possibili future minacce per la salute dei cittadini europei.
Condividendo le finalità di questo documento, l'ho sostenuto con il mio voto favorevole.

Convinto del fatto che questo regolamento contribuirà al mantenimento di un sistema ben funzionante di privative per ritrovati vegetali, incentivando al contempo lo sviluppo continuo di varietà migliorate, e migliorando così la sostenibilità e a vantaggio di selezionatori, coltivatori, agricoltori e consumatori, ho deciso di sostenerlo con il mio voto favorevole.

Questa risoluzione non rappresenta altro, che l'ennesimo tentativo, da parte delle forze di sinistra, di utilizzare una delle più grandi conquiste della civiltà occidentale, ossia lo stato di diritto, come arma di battaglia politica nei confronti dei governi europei di centrodestra, i quali difendono e promuovono legittimamente i propri valori.
Per tale ragione di fondo, ho espresso parere negativo nei confronti di questo documento.

Pur non essendo particolarmente entusiasta di un regolamento che, in tempi normali, avrei ritenuto improponibile, riconosco la necessità, allo stato attuale, dello strumento che esso istituisce: un certificato armonizzato, utile a ripristinare un pieno funzionamento del sistema di libera circolazione europeo. Apprezzabile il cambio di nome del documento da Certificato verde digitale a Certificato Covid digitale dell'UE (denominazione chiara ed esplicativa delle finalità dello stesso strumento, limitate alla sola pandemia di COVID-19). Del testo posto in votazione, condivido particolarmente l'introduzione di una clausola di caducità di 12 mesi, oltre che la garanzia per la quale, il certificato potrà essere rilasciato non solo a chi è stato vaccinato, ma a chiunque presenti un test COVID negativo, o risulti guarito dall'infezione.
Per queste ragioni, mi sono espresso a favore di tale provvedimento.

Ho sostenuto con voto favorevole questa relazione di iniziativa, poiché non solo riconosco la necessità di promuovere il rispetto e la tutela della biodiversità, ma condivido anche le preoccupazioni sul suo decadimento. Non posso tuttavia evitare, di rilevare come il testo si connoti a tratti, di un approccio fortemente ideologico, che interferisce talvolta con le competenze dei singoli Stati.

La relazione raccomanda al Consiglio, di lavorare nella prospettiva di migliorare e approfondire la cooperazione tra India ed Unione europea, su una vasta gamma di questioni, tra cui la politica estera e di sicurezza, la difesa, il commercio e gli investimenti, la connettività, la salute, il cambiamento climatico, la digitalizzazione e i diritti umani.
Il documento chiede inoltre al Consiglio, di incoraggiare l'India, a migliorare la situazione dei diritti umani all'interno del Paese, soprattutto per quanto riguarda la libertà dei media, la libertà di religione e di credo, la libertà di espressione, e i diritti delle donne.
Tenuto conto del fatto che il testo risulta generalmente equilibrato, ho deciso di sostenerlo con voto favorevole.

Ci siamo battuti affinché, già dal titolo, fosse chiaro che per noi, la durata e lo scopo di questo strumento, dovranno essere limitati alla sola pandemia di COVID-19. Ci siamo spesi con altrettanto impegno, per escludere dalla portata di questo regolamento qualsiasi coinvolgimento dell'OMS, che ha giocato un ruolo oscuro nella gestione della pandemia a livello mondiale, e le cui responsabilità devono essere ancora appurate.
Non sono entusiasta di questo strumento, ma so che di esso abbiamo bisogno. Quasi tutti gli Stati membri, stanno sviluppando i propri certificati, così come stanno facendo un gran numero di paesi nel resto del mondo. Un sistema europeo porrebbe fine a una frammentazione, il cui prezzo andrebbe a gravare sui nostri cittadini, e sulle nostre economie.
Per tutte queste ragioni, ho votato a favore di questa proposta.

Ritengo auspicabile che le disposizioni previste nel quadro della proposta di regolamento su un quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione, di certificati interoperabili relativi alla vaccinazione, ai test e alla guarigione, per agevolare la libera circolazione durante la pandemia di COVID-19, vengano coerentemente applicate anche ai cittadini di paesi terzi che soggiornano o risiedono legalmente sul territorio degli stati membri.
Per tale ragione di fondo, mi sono espresso a favore del documento in oggetto.

Questa risoluzione rappresenta l'ennesimo atto di una campagna permanente che, ponendo al centro ''l'ideologia dei diritti'', finisce per discriminare i diritti stessi: primi fra tutti, la libertà di espressione, e quella di opinione. L'ennesima iniziativa di una sinistra che, attraverso l'ipocrita difesa di categorie create a tavolino, persegue in realtà il desiderio di realizzare una società liquida, in cui vige l'annullamento dei valori.
Per tali ragioni di fondo, ho deciso di esprimermi contro questo documento.