Alessia Maria
MOSCA

Written explanations of vote - 8th parliamentary term Alessia Maria MOSCA

Members can submit a written explanation of their vote in plenary. Rule 194

Resources for the specific allocation for the Youth Employment Initiative (A8-0085/2019 - Iskra Mihaylova) IT

27-03-2019

. – L'obiettivo della proposta è quello di adeguare gli importi delle risorse disponibili per la coesione economica, sociale e territoriale, l'importo delle risorse per la dotazione specifica per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (IOG) e la ripartizione annuale degli stanziamenti al fine di tenere conto dell'aumento delle risorse della IOG, in linea con il bilancio adottato per il 2019.
Più precisamente, gli stanziamenti d'impegno per la dotazione specifica destinata alla IOG dovrebbero essere aumentati di 116,7 milioni di EUR, il che porta l'importo complessivo per il 2019 a 350 milioni (la IOG fornisce un sostegno ai giovani che vivono in regioni in cui la disoccupazione giovanile era superiore al 25 % nel 2012.).
Siamo a favore della relazione in quanto l'occupazione e le possibilità di impiego tra i giovani sono due tra i principali obiettivi a cui aspiriamo. Sosteniamo la proposta perché comprende i necessari adeguamenti tecnici successivi all'adozione del bilancio 2019 che aumenta le risorse della dotazione specifica della IOG.
Inoltre, per facilitare la programmazione e garantire una buona attuazione delle maggiori risorse, essa introduce la possibilità per gli Stati membri di trasferire una parte delle risorse aggiuntive per la costituzione del corrispondente sostegno del FSE.

Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument (A8-0173/2019 - Pier Antonio Panzeri, Cristian Dan Preda, Frank Engel, Charles Goerens) IT

27-03-2019

. – La proposta della Commissione per uno strumento per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione Internazionale (NDICI) raccoglie la maggior parte degli attuali strumenti di finanziamento esterno dell'UE.
La relazione tratta tre aspetti principali: una migliore governance e un ruolo più forte per il Parlamento europeo; obiettivi più chiari e distinti per le diverse politiche; razionalizzazione della riserva di flessibilità per assicurare un più accurato esame democratico.
Con una proposta di bilancio di 93,154 miliardi di EUR per il periodo 2021-2027, il nuovo strumento finanziario incanalerebbe i fondi dell'azione esterna dell'Unione europea per supportare lo sviluppo, gli obiettivi ambientali e climatici e per promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani.
Siamo quindi a favore della relazione perché riteniamo importante che i finanziamenti dell'azione esterna sostengano e promuovano quanto detto. L'NDICI unisce la maggior parte degli attuali strumenti finanziari esterni dell'Unione in un unico strumento più vasto.
Inoltre sosteniamo la relazione perché, una volta in essere, sarà il principale strumento per promuovere la cooperazione con i paesi extra-UE nel vicinato, oltre che per implementare gli impegni internazionali che derivano dagli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 e dall'accordo di Parigi sul cambiamento climatico.

European Regional Development Fund and Cohesion Fund (A8-0094/2019 - Andrea Cozzolino) IT

27-03-2019

. – Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ed il Fondo di coesione (FC) sono i principali strumenti di finanziamento pubblico in Europa per il periodo 2021-2027. Il Parlamento europeo ha chiesto in totale almeno 272 411 milioni di euro corrispondenti a circa un quarto del prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP). Sosteniamo i fondi in quanto lo scopo è quello di creare un altro milione di posti di lavoro, come è già avvenuto per il periodo 2007-2013.
Riteniamo che la politica di coesione sia fondamentale in quanto si trova al cuore dell'idea di Unione europea fin dai suoi arbori: l'obiettivo è che tutte le 274 regioni europee raggiungano un alto livello in diversi settori, tra cui innovazione, azione per il clima, trasporto e questioni sociali.
Siamo in prima linea nella lotta per ottenere un programma di finanziamenti giusto, equo e sostenibile per affrontare le sfide emergenti della nostra società. I finanziamenti per le aree urbane sostenibili sono quasi raddoppiati (sono passati dal 6 al 10%) e, per la prima volta, il 5% del FESR è stato assegnato alle aree non urbane.
Inoltre, abbiamo raggiunto una maggiore flessibilità nel quadro attuale del Patto di stabilità e crescita per i finanziamenti pubblici.

Disclosure of income tax information by certain undertakings and branches (A8-0227/2017 - Hugues Bayet, Evelyn Regner) IT

27-03-2019

. – L'elusione e l'evasione fiscale, insieme ai sistemi di trasferimento degli utili, sono tra i problemi più seri che l'Unione europea e i suoi Stati membri stanno affrontando.
Privando gli Stati membri di alcune importanti fonti di reddito, queste attività costituiscono un grave affronto alla capacità dei governi di promuovere politiche pubbliche a favore della maggioranza dei cittadini. Da molti anni, ormai, i cittadini europei ci chiedono di avere più chiarezza sulle attività di alcune grandi compagnie e di contrastare queste pratiche che levano risorse agli Stati e creano un dislivello notevole con le piccole e medie imprese.
La risoluzione cerca precisamente di affrontare queste tematiche, chiedendo l'introduzione di un obbligo per le imprese e le succursali, con un fatturato netto pari o superiore a 750 milioni di euro, di comunicare e pubblicare alcune informazioni sull'imposta sul reddito. Si tratta di informazioni che le compagnie già comunicano alle autorità fiscali, riducendo quindi al minimo il costo per le imprese in questione.
Abbiamo lottato arduamente per l'introduzione di questa comunicazione perché crediamo che la trasparenza sia un primo passo fondamentale per iniziare a contrastare le pratiche sleali di alcune grandi compagnie e perché crediamo in un'Europa più equa e giusta.

Post-Arab Spring: way forward for the Middle East and North Africa (MENA) region (A8-0077/2019 - Brando Benifei) IT

27-03-2019

. – Il sogno di una società migliore di milioni di giovani che sono scesi in piazza dappertutto nel Medio Oriente e nel Nord Africa nel 2011, purtroppo, non si è mai realizzato. Inoltre, a seguito delle rivolte arabe, l'Europa ha favorito troppo spesso un approccio miopico e incentrato sulla stabilità a breve termine, invece di sostenere politiche mirate a promuovere vere riforme strutturali e il cambio di società richiesto dai cittadini.
Sosteniamo questa risoluzione perché mette in evidenza le lacune della politica europea di vicinato promossa in questi ultimi anni, ed elenca una serie di politiche che l'Unione europea dovrebbe avanzare nei paesi del Maghreb e del Mashrek. In particolare, la risoluzione mette in risalto la necessità di promuovere una stabilità sostenibile nella regione, promuovendo riforme strutturali e politiche mirate ad aumentare l'occupazione giovanile, e a proteggere i diritti delle donne e delle persone LGBTI.
Infine, la risoluzione esorta gli Stati membri a rispettare rigorosamente le norme comunitarie per il controllo delle esportazioni di tecnologie e attrezzature militari. La risoluzione delinea una chiara via che la politica europea di vicinato dovrebbe seguire nel Medio Oriente e nel Nord Africa, e per questo la sosteniamo pienamente.

EU-Singapore Free Trade Agreement (A8-0053/2019 - David Martin) IT

13-02-2019

. – L'accordo commerciale con Singapore rappresenta il primo accordo commerciale in materia di scambi commerciali tra l'Unione europea e uno Stato membro dell'ASEAN, e lo sosteniamo pienamente per tre motivi. Primo: dal punto di vista economico, l'accordo prevede la rimozione quasi totale dei dazi doganali sui prodotti europei e degli ostacoli non tariffari agli scambi di merci, e l'apertura del mercato dei servizi e degli investimenti di Singapore, creando più opportunità per le nostre imprese. Infatti la Commissione europea ha stimato che l'accordo aumenterà il PIL dell'Unione europea di €550 milioni in 10 anni. Secondo: l'accordo con Singapore protegge e promuove standard alti. Infatti l'accordo obbliga Singapore a riconoscere gli standard europei, proteggendo quasi 200 indicazioni geografiche; a rispettare i diritti dei lavoratori, chiedendo la ratifica delle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro e a onorare gli impegni presi in materia di lotta ai cambiamenti climatici, prevedendo impegni giuridicamente vincolanti sull'accordo di Parigi. Infine, l'accordo è importante dal punto di vista geopolitico, perché da un lato l'accordo spiana la via per un accordo interregionale tra l'UE e l'ASEAN, e dall'altro, permette all'UE di riempire il vuoto lasciato dagli Stati Uniti nella regione, a seguito dell'uscita dal partenariato Trans-pacifico.

EU-Singapore Investment Protection Agreement (A8-0054/2019 - David Martin) IT

13-02-2019

. – Per quanto riguarda gli investimenti, Singapore è un importante partner dell'Ue. Infatti, con un valore di oltre €250 miliardi, gli investimenti bilaterali tra l'UE e Singapore rappresentano quasi due terzi di tutti gli investimenti tra l'UE e l'ASEAN. Per questo riteniamo che avere un accordo sulla protezione degli investimenti con Singapore sia molto importante. L'accordo sostituirà 13 trattati bilaterali di investimenti tra Stati membri dell'UE e Singapore, che includono la clausola tossica dell'ISDS e non contengono sufficienti protezioni per il diritto di legiferare. Il nuovo accordo tra UE e Singapore offrirà un alto livello di protezione degli investimenti, garantendo che gli investitori europei riceveranno un trattamento giusto ed equo, e proteggerà il diritto degli Stati membri di legiferare per tutelare la salute pubblica, l'ambiente e aree di interesse pubblico. Inoltre, a seguito di una lunga battaglia condotta dal nostro Gruppo, l'accordo con Singapore sostituirà i vecchi sistemi di risoluzione delle controversie con un nuovo sistema giurisdizionale per gli investimenti che favorirà la crescita degli investimenti e interverrà solo qualora sia effettivamente riscontrato un sopruso. Si tratta di un accordo che tutela sia gli investimenti delle nostre aziende, sia i diritti degli Stati membri dell'UE, e per questo lo sosteniamo pienamente.

EU-Singapore Partnership and Cooperation Agreement (A8-0020/2019 - Antonio López-Istúriz White) IT

13-02-2019

. – Il 25 novembre 2004 il Consiglio ha dato autorizzazione alla Commissione di negoziare un Accordo di partenariato e cooperazione (APC) con sei Paesi dell'ASEAN, incluso Singapore. I negoziati con Singapore hanno avuto inizio nel 2005 e sono terminati dopo otto anni, ovvero nel 2013. La firma dell'accordo è arrivata solo il 19 ottobre 2018, giorno in cui sono stati firmati anche l'Accordo di libero scambio e l'Accordo sulla protezione degli investimenti. Siamo a favore dell'accordo in quanto consolida le relazioni tra l'UE e Singapore e si basa su un impegno comune a favore del multilateralismo e di un ordine internazionale basato su norme. Inoltre, sosteniamo l'accordo perché rafforza il dialogo politico e intensifica la cooperazione in un'ampia gamma di settori, tra cui lo sviluppo sostenibile, la democrazia e le libertà fondamentali, la giustizia, la sicurezza, l'istruzione e gli scambi culturali, nonché l'occupazione e gli affari sociali. L'accordo permetterà di rafforzare la cooperazione scientifica e tecnologica in settori quali l'energia, l'ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici, la protezione delle risorse naturali, le città intelligenti e i trasporti. Riteniamo che l'UE debba dare priorità alla protezione dei diritti della comunità LGBTI, ai diritti dei lavoratori e alla ratifica delle convenzioni OIL.

The state of the debate on the Future of Europe (A8-0427/2018 - Ramón Jáuregui Atondo) IT

13-02-2019

. – La relazione intende fornire la posizione aggiornata del Parlamento riguardo al dibattito sul futuro dell'Europa ed inviare un contributo esaustivo ed ambizioso prima del summit dei Capi di Stato che si svolgerà a Sibiu nel maggio 2019. In particolare, la relazione descrive le sfide istituzionali che l'Europa dovrà affrontare dopo il 2019 e include le proposte provenienti da diverse commissioni, con particolare attenzione alle priorità per la prossima legislatura. Siamo a favore della relazione in quanto vuole affermare la storia di successo dell'integrazione europea e sottolineare che gli Sati membri e le istituzioni UE possono affrontare le molteplici sfide solamente insieme, con una maggiore integrazione politica e con il totale rispetto dei valori democratici. Riteniamo di particolare importanza la riaffermazione del principio dello Spitzenkandidat, il rifiuto a un approccio di integrazione diversificata - che porterebbe a Stati di prima e seconda classe -, l'ideazione di un set di proposte sulla riforma dell'area-euro e l'enfasi sulla posizione del Parlamento in merito alla revisione del sistema di Dublino. Inoltre, sosteniamo la relazione perché sottolinea l'importanza di migliorare il processo decisionale dell'UE con degli strumenti più democratici e che assegnino responsabilità, così da ristabilire la fiducia tra i cittadini e le istituzioni europee.

Combating late payment in commercial transactions (A8-0456/2018 - Lara Comi) IT

17-01-2019

. – La relazione propone una valutazione sull'attuazione della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La relazione sottolinea la necessità di migliorare l'applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento e anche le normative nazionali, presentando una serie di misure legali e volontarie, preventive e correttive. Siamo a favore della relazione perché, nonostante ci siano stati dei miglioramenti, i ritardi nei pagamenti continuano a essere un problema per molte aziende (specialmente per quelle più piccole). Pertanto, sosteniamo la relazione e chiediamo che ci siano sia misure legali che volontarie, che coinvolgano la Commissione europea, gli Stati membri e le associazioni imprenditoriali, per ottenere ulteriori miglioramenti. La relazione sottolinea l'importanza di fissare a 30 giorni il termine ultimo per i pagamenti. Infatti, il fatto che sia possibile fissare le scadenze per i pagamenti oltre i 60 giorni, legittima l'accordarsi su termini di pagamento dilatati che possono essere molto duri per le aziende, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI). Inoltre, è stata introdotta la possibilità per gli Stati membri di finanziare conciliatori (mediatori) indipendenti che indaghino su ritardi nei pagamenti e sulle dispute per mancati pagamenti, così da fornire anche assistenza e supporto alle piccole imprese nella risoluzione di dispute.

European Globalisation Adjustment Fund (EGF) (A8-0445/2018 - Maria Arena) IT

16-01-2019

. – L'obiettivo della proposta è quello di assicurare che il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) continui ad operare dopo il 31 dicembre 2020. Uno degli scopi della proposta è quello di offrire assistenza nel caso in cui si verifichino cambiamenti negli andamenti del commercio mondiale, dispute commerciali, crisi economiche o finanziarie, la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio o licenziamenti a seguito della digitalizzazione o automazione. Le richieste per il FEG vengono fatte dagli Stati membri e alcuni criteri devono essere rispettati. Quando una richiesta viene accettata, il fondo è utilizzato per integrare misure nazionali per lavoratori licenziati con misure finanziare ad hoc per reintegrali nel mondo del lavoro. Riteniamo di fondamentale importanza fornire assistenza concreta ai lavoratori che perdono il loro posto in licenziamenti di massa che possono essere collegati alla globalizzazione e al cambiamento tecnologico. Per tanto, siamo a favore della relazione. Il nome del fondo è stato cambiato da FGE a FET, ovvero Fondo europeo per la transizione. Infatti, riteniamo importante prendere in considerazione la necessità di una transizione verde e "sostenibile" nel rispondere a questi licenziamenti e allargare i benefici del fondo anche a comunità e regioni, non solo a lavoratori singoli.

European Social Fund Plus (ESF+) (A8-0461/2018 - Verónica Lope Fontagné) IT

16-01-2019

. – Fin dalla sua istituzione nel 1958 con il trattato di Roma, il Fondo sociale europeo è stato il principale strumento finanziario dell'UE per promuovere l'occupazione. La proposta della Commissione sul Fondo sociale europeo plus (FSE+) per il periodo 2021-2027, non solo continua a promuovere l'occupazione e l'inclusione sociale, ma punta a realizzare passi avanti in termini di rafforzamento della dimensione sociale europea, collegando i suoi undici obiettivi alle raccomandazioni specifiche per Paese, adottate nel contesto del semestre europeo, contribuendo nel contempo all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Pertanto, siamo a favore del testo e riteniamo di fondamentale importanza investire nelle persone e assicurarci che chi si trova in difficoltà, sia aiutato. In particolare, riteniamo cruciale la creazione del sistema europeo di garanzia per l'infanzia, un nuovo strumento per contrastare gli aspetti multidimensionali della povertà infantile e per aiutare a sradicare la povertà che in Europa colpisce un bambino su quattro. Il FSE+ è il risultato della fusione dell'attuale Fondo sociale europeo, dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEASR), del programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI) e del programma europeo per la salute.

Gender mainstreaming in the European Parliament (A8-0429/2018 - Angelika Mlinar) IT

15-01-2019

. – Le diseguaglianze basate sul genere sono ancora radicate nella nostra società. Anche se davanti alla legge le donne sono trattate in ugual maniera, nei fatti non godono ancora delle stesse possibilità di accesso e di controllo, su beni e risorse. Gender mainstreaming, significa integrare una prospettiva di genere nella preparazione, progettazione, implementazione, monitoraggio e valutazione delle politiche, misure normative e programmi di spesa, con l'idea di promuovere la parità tra donne e uomini e combattere le discriminazioni. Il gender mainstreaming è stato accolto a livello internazionale come una strategia verso l'attuazione della parità di genere ed ha una duplice dimensione: vuole sia integrare una prospettiva di genere nel contenuto delle diverse politiche ed anche affrontare la questione della rappresentazione delle donne e degli uomini, in quelle stesse aree politiche. Riteniamo fondamentale che il gender mainstreaming venga incluso in ogni politica settoriale dell'Unione europea. Pertanto, sosteniamo la relazione e riteniamo che politiche attente alla dimensione di genere, assicurino che le necessità di tutti i cittadini, donne e uomini, siano prese in considerazione in ugual modo. Infatti, l'uguaglianza è un diritto fondamentale, un valore comune dell'UE ed una condizione necessaria per raggiungere gli obiettivi europei di crescita, occupazione e coesione sociale.

Gender equality and taxation policies in the EU (A8-0416/2018 - Marisa Matias, Ernest Urtasun) IT

15-01-2019

. – Le politiche fiscali possono avere, esplicitamente o implicitamente, una componente discriminatoria. Questa relazione esamina l'effetto che le politiche fiscali hanno sulla parità di genere e fornisce raccomandazioni agli Stati Membri e alla Commissione europea su come rendere le politiche fiscali più giuste e sensibili alle tematiche di genere. Pertanto, riteniamo che si tratti di una relazione fortemente progressista che espone i cambiamenti necessari per raggiungere un sistema fiscale più equo. Sosteniamo, quindi, la relazione, in quanto siamo favorevoli a un sistema fiscale in Europa più giusto e più sensibile alle tematiche di genere. Inoltre, la relazione chiede agli Stati membri e alla Commissione di effettuare verifiche sulle politiche fiscali al fine di eliminare le discriminazioni di genere. Il testo sottolinea l'impatto negativo che le imposte congiunte hanno sull'incoraggiamento dell'occupazione femminile e dell'indipendenza economica. La relazione chiede che i sistemi di imposte non si basino più sul presupposto che i membri di un nucleo familiare uniscano e condividano i loro fondi allo stesso modo. Gli Stati membri sono incoraggiati a introdurre progressivamente sistemi di imposte individuali, cruciali per raggiungere parità, senza però perdere i benefici fiscali presenti nei sistemi congiunti.

Common system of a digital services tax on revenues resulting from the provision of certain digital services (A8-0428/2018 - Paul Tang) IT

13-12-2018

. – La proposta di una direttiva del Consiglio riguardante il sistema comune d'imposta sui servizi digitali applicabile ai ricavi derivanti dalla fornitura di taluni servizi digitali fa parte del pacchetto di tassazione digitale del 21 marzo 2018.
La proposta si pone l'obiettivo di trovare una soluzione a breve termine per limitare l'impatto negativo delle attuali, datate, norme sulla tassazione delle imprese; e mira a tassare i ricavi provenienti da specifiche attività digitali che sono, attualmente, non tassate.
Siamo a favore della proposta, in quanto il gruppo S&D vuole assicurarsi che multinazionali come Google, Apple, Facebook e Amazon paghino un'aliquota giusta, esattamente come i cittadini e le piccole aziende. Sosteniamo l'idea di instaurare una tassa sui giganti tecnologici, tassa che potrebbe costituire un passo in più verso la riduzione delle disuguaglianze e per promuovere una tassazione più equa.
Riteniamo, infatti, che le diseguaglianze rappresentino una delle sfide più rilevanti dei nostri tempi, sfida che deve essere affrontata urgentemente per restaurare la fiducia dei cittadini nella politica e nell'Unione europea. Condividiamo l'obiettivo di allargare il raggio di copertura della tassazione per includere i fornitori di contenuti digitali (ad esempio Netflix) e gli e-commerce (come Zalando o Amazon) e auspichiamo un aumento dell'aliquota dal 3 al 5%.

EU-Japan Economic Partnership Agreement (A8-0366/2018 - Pedro Silva Pereira) IT

12-12-2018

. – L'accordo di partenariato economico con il Giappone è il più grande accordo commerciale mai negoziato dall'Unione europea che creerà una zona di libero scambio pari a un terzo dell'economia mondiale. Sostengo questo accordo per tre motivi.
Il primo è che l'accordo porterà grandi benefici economici. L'accordo prevede la liberalizzazione del 99% delle linee tariffarie, la rimozione delle principali barriere non tariffarie, e l'apertura del mercato dei servizi giapponese alle nostre imprese. A seguito della sua entrata in vigore, le esportazioni dall'Ue verso il Giappone aumenteranno per un valore di 13 miliardi di euro, creando oltre 180 000 nuovi posti di lavoro in Europa.
Il secondo motivo per il quale sosteniamo l'accordo è di natura geopolitica. Con il vuoto lasciato dagli Stati Uniti in materia di commercio internazionale, l'UE ha l'opportunità di emergere come leader indiscusso dello scenario commerciale globale, promuovendo i nostri standard e valori.
Infine, l'accordo è all'avanguardia in materia di sviluppo sostenibile. L'accordo impegna le parti all'implementazione dell'accordo di Parigi sul cambiamento climatico e alla ratifica delle convenzioni fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro.
Si tratta dunque di un accordo commerciale di nuova generazione che porterà grandi vantaggi all'Europa, e per questo lo sosteniamo pienamente.

EU-Japan Economic Partnership Agreement (resolution) (A8-0367/2018 - Pedro Silva Pereira) IT

12-12-2018

. – Con la risoluzione che accompagna l'accordo di partenariato economico con il Giappone, il Parlamento europeo si schiera nettamente a favore dell'accordo, ma chiede che vengano presi in considerazione alcuni elementi aggiuntivi ai quali il Gruppo dei Socialisti e Democratici tiene molto.
In primis, la risoluzione sottolinea che gli standard regolamentari tra i due partner devono rimanere alti, ribadendo ad esempio che le norme del lavoro e ambientali non possono essere abbassate per attrarre commercio e investimenti.
Inoltre, ricordando che l'accordo impegna entrambi le parti a ratificare tutte le convenzioni fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro, la risoluzione chiede al Giappone di ratificare le due convenzioni che non ha ancora ratificato.
Infine, a seguito di forti pressioni da parte del nostro gruppo, la risoluzione invita entrambe le parti a utilizzare la clausola di riesame, inserita nel capitolo sullo sviluppo sostenibile, per adempiere agli impegni presi in materia di sostenibilità e di prendere in considerazione un meccanismo basato sulle sanzioni per incentivare tale adempimento.
Ritengo che l'inclusione di questi elementi aggiunga una dimensione decisamente progressista ad un accordo che già porterà grandi benefici ai produttori e cittadini europei, ed è per questo che sostengo pienamente la risoluzione.

Annual report on the implementation of the Common Security and Defence Policy (A8-0375/2018 - Ioan Mircea Paşcu) IT

12-12-2018

. – Dai diversi attentati terroristici all'annessione illegale di territori altrui, gli eventi di questi anni hanno reso chiaro che nessun Paese europeo può contrastare le sfide del ventunesimo secolo da solo. Questa realtà impone agli Stati membri di lavorare insieme per risolvere le questioni di sicurezza e di difesa che interessano l'Europa. La politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) è uno strumento importante perché permette agli Stati membri di lavorare insieme per risolvere le diverse problematiche che l'UE affronta.
Per questo motivo accolgo ogni mossa per rendere la PSDC meglio attrezzata: perché una PSDC più forte, vuol dire un'Europa più sicura. Sostengo la relazione perché evidenzia la necessità di continuare il progetto di integrazione europea in materia di sicurezza, sottolineando l'importanza di progetti come la Cooperazione strutturata permanente, e promuove la messa in comune delle risorse per garantire la sicurezza dell'UE.
Infine, sono favorevole alla relazione perché mette enfasi sull'importanza del controllo parlamentare, sia a livello nazionale che europeo, in materia di sicurezza – un elemento che ritengo importante perché sono convinta che la creazione di un progetto di sicurezza comunitario debba iniziare dall'ascolto delle necessità dei cittadini europei.

Annual report on human rights and democracy in the world 2017 and the European Union’s policy on the matter (A8-0373/2018 - Petras Auštrevičius) IT

12-12-2018

. – Dal numero crescente di incarcerazioni di giornalisti e oppositori politici, alle svolte autoritarie in alcuni Paesi ritenuti democratici, la situazione del rispetto diritti umani in diverse parti del mondo non è rosea. Il Gruppo dei Socialisti e Democratici rimane infatti molto preoccupato per le crescenti restrizioni dello spazio democratico e dei diritti fondamentali nel mondo.
La risoluzione in questione evidenzia queste problematiche e per questo crediamo che sia importante sostenerla. La tutela e la promozione dei diritti umani sono infatti una parte integrante delle politiche dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, sia all'interno che al di fuori delle proprie frontiere. Sosteniamo la relazione perché riconosce questo ruolo e chiede all'UE di fare di più, rendendo la difesa dei diritti umani uno dei punti cardinali della sua politica estera.
Inoltre siamo a favore della relazione perché condanna chiaramente tutte le forme di violenza nei confronti delle donne e chiede all'UE di integrare la dimensione di genere in tutte le sue politiche e le sue azioni, un tema che noi crediamo sia di importanza per promuovere la parità di genere.

Establishing the European Defence Fund (A8-0412/2018 - Zdzisław Krasnodębski) IT

12-12-2018

. – Il fondo di difesa europeo è uno dei programmi per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e ha lo scopo di sviluppare e rafforzare le capacità industriali nel settore militare nell'Unione. La proposta di stabilire un fondo per la difesa si basa sull'Azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa per il 2017-2019 e sul più recente Programma di sviluppo del settore industriale della difesa europea, adottato lo scorso luglio per il periodo 2019-2020.
La Commissione europea ha proposto un budget di 13 miliardi di euro da destinare a questo fondo, di cui 4,1 miliardi per finanziare in maniera diretta i progetti di ricerca competitivi e collaborativi, in particolare tramite sovvenzioni. Lo scopo del fondo è di rendere l'Unione europea meno dipendente da attori terzi e di contribuire a un'autonomia strategica nella protezione e difesa dell'Unione stessa.
Siamo favorevoli a rendere qualsiasi azione finanziata da questo programma interamente allineata ai principi etici e agli obblighi dettati dal diritto internazionale e dai trattati riguardanti le armi. Pertanto, il gruppo S&D si è impegnato a migliorare alcuni articoli dell'iniziativa ed è riuscito a rendere il fondo più allineato al quadro della politica estera e di sicurezza comune (PESC).