Sergio BERLATO
Sergio BERLATO

Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei

Membro

Italia - FRATELLI D' ITALIA (Italia)

Data di nascita : , Vicenza

Dichiarazioni di voto scritte Sergio BERLATO

I deputati possono rilasciare una dichiarazione scritta sul proprio voto in Aula. Articolo 194 del regolamento

Adozione dell'euro da parte della Croazia il 1° gennaio 2023 (A9-0187/2022 - Siegfried Mureşan)

05-07-2022

Sono favorevole all'ingresso della Croazia nella zona Euro. Ci saranno grossi benefici per i nostri imprenditori dovuti ad un incremento degli scambi commerciali. Anche il settore del turismo ne trarrà profitto, sarà molto più conveniente per i viaggiatori croati venire in Italia, in particolare nella zona adriatica e del nord est.
La Croazia è entrata nella "sala d'attesa" della zona euro (meccanismo di cambio II) nel luglio 2020, fissando l'obiettivo di adottare l'euro nel 2023. Il 1º giugno la BCE e la Commissione hanno pubblicato le rispettive relazioni sulla convergenza, incentrate sui sette Stati membri che non fanno parte della zona euro (esclusa la Danimarca che beneficia di una clausola di non partecipazione alla moneta unica).
Nella sua relazione, la Commissione conclude che la Croazia soddisfa le condizioni per l'adozione dell'euro. L'allargamento della zona euro dopo una pausa di otto anni rappresenta un forte segnale politico della fattibilità e dell'attrattiva della moneta unica dell'Unione. È il primo processo significativo di integrazione dell'UE dopo la Brexit.

Negoziati in vista di un accordo di cooperazione tra l'UE e Interpol (A9-0200/2022 - Jadwiga Wiśniewska)

05-07-2022

Ho votato a favore di un nuovo accordo di cooperazione tra l'Unione europea e Interpol, la polizia criminale. Combattere la criminalità organizzata è un obiettivo che ritengo fondamentale perseguire nello svolgimento della mia attività politica.
La Commissione ha individuato settori in cui la cooperazione potrebbe e dovrebbe essere intensificata, o addirittura estesa a nuovi settori, per rispondere a una serie di esigenze operative indispensabili e attuare gli atti giuridici esistenti, per sostenere meglio gli Stati membri nella prevenzione e nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata.
La proposta si pone tre obiettivi principali: accesso alle banche dati attraverso un portale di ricerca europeo, regolamentare la cooperazione tra Europol e Interpol e fornire a Frontex, che si occupa delle frontiere esterne dell'Unione, l'accesso alle banche dati. Tali esigenze operative richiedono la conclusione di un accordo di cooperazione con Interpol.
La cooperazione tra Europol e Frontex potrebbe facilitare il blocco degli immigrati illegali con precedenti legali alle frontiere, e per noi è molto favorevole.

Strategia indo-pacifica nel settore del commercio e degli investimenti (A9-0170/2022 - Jan Zahradil)

05-07-2022

Accogliamo con favore la strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica, fondata sui principi di condizioni di parità, reciprocità e reciproco vantaggio.
Il gruppo ECR ha dimostrato, ancora una volta, la sua centralità sui grandi temi di politica estera e commerciale. La realtà geopolitica è radicalmente cambiata da quando la Russia ha invaso l'Ucraina nel febbraio 2022 e ciò rende ancora più importante e urgente l'ulteriore impegno dell'UE con i partner della regione indo-pacifica per diversificare le nostre relazioni commerciali, approfondire la cooperazione relativa a tecnologie vitali ed emergenti, a questioni digitali e materie prime, rafforzare e diversificare le catene di approvvigionamento.
La regione indo-pacifica è diventata una realtà geopolitica e geoeconomica di primaria importanza. Il centro di gravità dell'economia mondiale si è spostato dall'Atlantico al Pacifico. La regione indo-pacifica produce il 60 % del prodotto interno lordo mondiale e l'UE è il maggiore investitore nella regione.

Certificato COVID digitale dell'UE - cittadini dell'Unione (A9-0138/2022 - Juan Fernando López Aguilar)

23-06-2022

Il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza, l'accordo raggiunto con la Commissione e il Consiglio europeo, sulla proroga del Green Pass fino a giugno 2023. Coerentemente con quanto da me sostenuto sin dall'inizio, ho convintamente votato contro il certificato verde, che altro non è che un mezzo di coercizione e controllo, che non ha alcuna valenza sanitaria. Il Green Pass è, e resta, uno strumento palesemente discriminatorio, che lede i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini europei.
La fine dello stato di emergenza rende la proroga del Green Pass a livello UE un provvedimento assolutamente sproporzionato rispetto alla situazione sanitaria attuale dell'Europa e prefigura la volontà di continuare a utilizzare questo strumento per ottenere un cambio radicale nel rapporto tra istituzioni e cittadini, con notevoli problemi in termini di rispetto della privacy degli stessi.
Uno stravolgimento sociale che richiederebbe un profondo e trasparente dibattito politico e non sotterfugi parlamentari all'oscuro dei cittadini.

Revisione del sistema per lo scambio di quote di emissioni nell'UE (A9-0162/2022 - Peter Liese)

22-06-2022

. – Ho dato voto contrario alla normativa, che prevede l'abbattimento delle emissioni del 55% entro il 2030. Siamo tutti a favore dell'ambiente e la protezione della nostra terra è un tema che mi sta molto a cuore, come sempre emerso dalla mia attività politica. Ma credo che ci voglia un approccio di tipo pragmatico e non dogmatico, quando si tratta di legiferare per i nostri imprenditori ed agricoltori. Obiettivi troppo ambiziosi, come quelli votati dal Parlamento europeo, sono semplicemente non sostenibili e rischiano di mettere in ginocchio gli imprenditori, già provati da due anni di pandemia e dal recente aumento dei prezzi dell'energia e del grano.

Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (A9-0160/2022 - Mohammed Chahim)

22-06-2022

Nell'ambito del pacchetto "Fit for 55", il CBAM (adeguamento del carbonio alle frontiere) mira ad affrontare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio causato dalle politiche climatiche asimmetriche dei Paesi terzi (dove le politiche applicate per combattere i cambiamenti climatici sono meno ambiziose di quelle dell'UE). L'applicazione del CBAM mira a evitare che gli sforzi di riduzione delle emissioni dell'Unione, siano compensati dall'aumento delle emissioni al di fuori dell'Unione a causa della delocalizzazione della produzione in Paesi terzi o dell'aumento delle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio.
Il CBAM è progettato per funzionare in parallelo con il sistema di scambio di quote di emissioni dell'UE (EU ETS), per rispecchiare e integrare il suo funzionamento sui beni importati. Sostituirà gradualmente gli attuali meccanismi dell'Unione europea per affrontare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, in particolare l'assegnazione gratuita di quote del sistema ETS.
Anche qui, purtroppo, ho dato voto contrario. Si tratta di un'altra normativa con nobili scopi ed obiettivi, ma con scarsa possibilità di essere realmente applicata.

Relazione sullo Stato di diritto 2021 della Commissione (A9-0139/2022 - Terry Reintke)

19-05-2022

Ho dato voto non favorevole alla relazione della Commissione sullo stato di diritto. La bozza della relazione annuale 2021 della Commissione sullo stato di diritto, è costruita sui precedenti rapporti con raccomandazioni dello scorso anno. La relazione stabilisce che le raccomandazioni rimangano valide e le ribadisce. Tuttavia, essa va oltre. In base al principio di attribuzione, l'Unione dovrebbe agire solo nei limiti delle competenze attribuitele dagli Stati membri nei Trattati per il raggiungimento degli obiettivi in essi stabiliti. Le competenze non conferite all'Unione mediante i Trattati rimangono prerogativa degli Stati membri.
Uno dei settori in cui gli Stati membri non hanno trasferito le competenze all'UE è l'organizzazione e il funzionamento degli organi statali, in particolare della magistratura. Nonostante ciò, la Commissione li valuta. Inoltre, la metodologia utilizzata dalla Commissione durante la redazione della relazione 2021 non era appropriata. Nel caso di alcuni Stati membri, le osservazioni fornite dai rappresentanti della pubblica amministrazione non erano state tenute in conto dalla Commissione durante la stesura dei capitoli paese.
La Commissione presenta un'argomentazione unilaterale, citando solo la propria posizione sulle questioni, senza fare riferimento alla posizione del Governo sulle problematiche sollevate. Non sono favorevole a questo spostamento di attribuzione al di fuori di un adeguato percorso normativo.

Relazione 2021 della Commissione sulla Macedonia del Nord (A9-0133/2022 - Ilhan Kyuchyuk)

19-05-2022

Ho votato a favore di questa relazione che analizza i progressi della Macedonia del Nord nel suo sforzo in corso, per il processo di adesione verso l'Unione europea. La relazione sottolinea in modo favorevole i progressi positivi realizzati e analizza il suo impegno in politica estera e di sicurezza comune dell'UE. In particolare attraverso la lotta alla corruzione e con le riforme in ambito di pubblica amministrazione. Molta attenzione viene data alla libertà dei media. La relazione ribadisce che il futuro della Macedonia del Nord e dell'intera regione dei Balcani occidentali, sia all'interno dell'Unione e l'importanza geostrategica della regione. Ricorda agli Stati membri che la politica di allargamento deve essere guidata da criteri oggettivi; ribadisce che la politica di allargamento dell'UE è stata lo strumento di politica estera più efficace dell'Unione e che la piena integrazione dei Balcani occidentali è nell'interesse politico, di sicurezza ed economico dell'UE, in quanto investimento in un'Unione stabile e fiorente.
Tuttavia, la relazione non affronta adeguatamente la controversia in corso con la Bulgaria, la continua retorica anti-bulgara della Macedonia del Nord o la mancanza di impegno in buona fede della Macedonia del Nord nei negoziati con la Bulgaria, per raggiungere un compromesso accettabile.

Livello di imposizione fiscale minimo per i gruppi multinazionali (A9-0140/2022 - Aurore Lalucq)

19-05-2022

Non ho potuto dare voto favorevole alla nuova normativa che riguarda la tassazione delle multinazionali. Lo scorso anno 130 paesi, compresi tutti gli Stati membri, hanno sostenuto un accordo globale dell'OCSE sulla riforma della tassazione internazionale delle società. È fondamentale che le multinazionali siano sottoposte al regime di tassazione nei paesi in cui producono redditi e profitti. L'accordo si articola in due pilastri: il primo pilastro, sulla parziale riassegnazione dei diritti di imposizione fiscale, e il secondo pilastro, sull'imposizione minima effettiva del 15 % sui redditi delle società multinazionali con entrate annue superiori a 750 milioni di euro.
La proposta del Consiglio dovrebbe rispecchiare il più possibile l'accordo dell'OCSE ed evitare la sovra-regolamentazione. Non è di poco rilievo il fatto che la Commissione non abbia effettuato una valutazione d'impatto globale che accompagni la proposta. Il gettito fiscale supplementare per gli Stati membri non è stimato e non è stata effettuata alcuna valutazione, del potenziale svantaggio competitivo se, dopo l'adozione da parte dell'UE, i nostri partner commerciali non faranno altrettanto, in particolare gli Stati Uniti, dove è piuttosto probabile che per motivi politici, il secondo pilastro non sarà recepito nella legislazione.
Per questo, preferisco lavorare per poter offrire ai cittadini europei una risposta più efficace.

Modifica degli allegati IV e V del regolamento (UE) 2019/1021 relativo agli inquinanti organici persistenti (A9-0092/2022 - Martin Hojsík)

03-05-2022

Ho votato contro la modifica del regolamento sulle sostanze inquinanti perché il testo uscito dalla Commissione ambiente vuole imporre dei divieti non supportati da prove scientifiche.
Il 28 ottobre 2021 la Commissione ha adottato una proposta di regolamento 2021/0340 che modifica gli allegati IV e V del regolamento (UE) 2019/1021 sugli inquinanti organici persistenti (il "regolamento POP"). Questi allegati, attraverso l'elenco delle sostanze contemplate dal regolamento e i valori limite di concentrazione delle sostanze nei rifiuti, determinano le modalità di trattamento dei rifiuti, ovvero se devono essere distrutti/trasformati irreversibilmente oppure se possono essere oggetto di operazioni di recupero, incluso il riciclaggio.
Il relatore ombra ECR era disposto ad accettare la proposta della Commissione, ma la Commissione ENVI ha modificato il testo portandone i limiti ben oltre la proposta della Commissione. Oltre a ciò, il testo contiene anche una serie di sostanze che l'Unione deve ancora incorporare nella sua legislazione (già la più restrittiva al mondo) e farlo sarebbe prematuro. Il testo proposto risultava dunque troppo ambizioso e non applicabile in tutti gli Stati membri.

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