RELAZIONE sulla raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente le relazioni con la Bielorussia

28.9.2020 - (2020/2081(INI))

Commissione per gli affari esteri
Relatore: Petras Auštrevičius


Procedura : 2020/2081(INI)
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A9-0167/2020
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A9-0167/2020
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PROGETTO DI RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza concernente le relazioni con la Bielorussia

(2020/2081(INI))

Il Parlamento europeo,

 visti gli articoli 2, 3 e 8 e il titolo V, in particolare gli articoli 21, 22, 36 e 37, del trattato sull'Unione europea (TUE), e la parte quinta del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

 viste le conclusioni del Consiglio sulla Bielorussia del 15 febbraio 2016,

 visto l'avvio a Praga, il 7 maggio 2009, del partenariato orientale quale impegno comune dell'UE e dei suoi sei partner dell'Europa orientale, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina,

 viste le dichiarazioni congiunte dei vertici sul partenariato orientale del 2009 a Praga, del 2011 a Varsavia, del 2013 a Vilnius, del 2015 a Riga e del 2017 a Bruxelles e della videoconferenza dei leader del partenariato orientale tenuta nel 2020,

 visto l'accordo di riammissione delle persone in posizione irregolare tra l'Unione europea e la Repubblica di Bielorussia, entrato in vigore il 1 luglio 20201,

 visto l'accordo tra l'Unione europea e la Repubblica di Bielorussia relativo alla facilitazione del rilascio dei visti2 che è entrato in vigore il 1o luglio 2020,

 visto il sesto dialogo bilaterale UE-Bielorussia in materia di diritti umani tenutosi il 18 giugno 2019 a Bruxelles,

 viste la dichiarazione congiunta dell'alto rappresentante/vicepresidente della Commissione Josep Borrell e del commissario per l'allargamento e la politica di vicinato Olivér Várhelyi, del 10 agosto 2020, nonché la dichiarazione dell'alto rappresentante a nome dell'Unione europea sulle elezioni presidenziali in Bielorussia dell'11 agosto 2020,

 viste la dichiarazione del portavoce del SEAE sui recenti sviluppi in Bielorussia del 19 giugno 2020 e le dichiarazioni dell'alto rappresentante/vicepresidente Josep Borrell sulle elezioni in Bielorussia del 14 luglio 2020, del 7 agosto 2020 e del 17 agosto 2020,

 viste le dichiarazioni del portavoce del SEAE sull'applicazione della pena di morte in Bielorussia, segnatamente del 30 luglio 2019, 28 ottobre 2019, 20 dicembre 2019, 11 gennaio 2020 e 7 marzo 2020,

 vista la sua raccomandazione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sul partenariato orientale, in vista del vertice di giugno 2020,

 vista la relazione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia del 10 luglio 2020,

 viste le dichiarazioni delle Nazioni Unite sulla situazione in Bielorussia, in particolare quelle dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani del 12 agosto 2020, dei relatori speciali delle Nazioni Unite sui diritti umani del 13 agosto 2020 e del portavoce dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani del 21 agosto 2020,

 vista la dichiarazione del Presidente del Parlamento europeo che chiedeva di porre fine alla violenza in Bielorussia del 13 agosto 2020,

 vista la dichiarazione congiunta sulla Bielorussia dei leader politici dei gruppi PPE, S&D, Renew Europe, Verts/ALE e ECR al Parlamento europeo del 17 agosto 2020,

 visti gli esiti principali della riunione straordinaria del Consiglio "Affari esteri", in data 14 agosto, e le conclusioni del Consiglio europeo, in data 19 agosto, sulla situazione in Bielorussia a seguito delle elezioni presidenziali del 9 agosto,

 vista la lettera aperta sulle attività di vigilanza diplomatica durante le elezioni presidenziali 2020 in Bielorussia (Minsk, 13 agosto 2020),

 visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,

 viste la strategia globale dell'UE e la politica europea di vicinato rivista,

 viste le sue risoluzioni sulla Bielorussia, in particolare quelle del 24 novembre 2016 sulla situazione in Bielorussia[1], del 6 aprile 2017 sulla situazione in Bielorussia[2], del 19 aprile 2018 sulla Bielorussia[3] e del 4 ottobre 2018 sul deterioramento della libertà dei media in Bielorussia, in particolare il caso Carta 97[4],

 visto l'articolo 118 del suo regolamento,

 vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0167/2020),

A. considerando che le azioni del regime di Lukashenka sono criminali e contrarie ai valori europei, ai principi della democrazia e alla volontà del popolo bielorusso; che, nonostante in Bielorussia si registrino ancora restrizioni fondamentali alle libertà di base e ai diritti umani, la politica di impegno critico dell'UE nei confronti della Bielorussia ha prodotto alcuni risultati sotto forma di accordi firmati e di una maggiore cooperazione in settori quali l'ambiente e la connettività, la cooperazione transfrontaliera e la gestione delle frontiere, ma risultati insufficienti per quanto concerne il rispetto da parte del regime dei valori fondamentali del partenariato orientale; che le azioni illecite del regime bielorusso compromettono tali risultati e che le relazioni UE-Bielorussia devono essere oggetto di una completa revisione in considerazione del mancato rispetto, da parte del regime, degli impegni assunti nel quadro del diritto internazionale e dei suoi accordi con l'UE; che le future relazioni tra l'UE e la Bielorussia saranno definite nelle priorità del partenariato che l'UE e le nuove autorità legittime e democraticamente elette concorderanno e dovrebbero basarsi sui valori comuni su cui si fonda l'UE, segnatamente la democrazia, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

B considerando che il popolo bielorusso condivide un patrimonio e una cultura europea comuni in un paese che confina con tre Stati membri dell'UE; che la situazione in Bielorussia può avere un impatto diretto sull'UE;

C. considerando che nessuna delle elezioni parlamentari o presidenziali tenutesi in Bielorussia dal 1994 ad oggi è stata libera ed equa, ma nonostante queste difficili condizioni antidemocratiche il popolo bielorusso ha chiaramente votato a favore di un cambiamento, dopo oltre due decenni di oppressione; che le recenti elezioni presidenziali non sono state né libere né eque e, in misura addirittura maggiore rispetto alle precedenti, sono state compromesse da violazioni delle libertà fondamentali di riunione, associazione ed espressione e si sono svolte dopo uno spazio limitato per la campagna elettorale e in un contesto estremamente restrittivo caratterizzato dalla repressione che in generale non ha offerto una contesa politica significativa o competitiva;

D. considerando che le autorità bielorusse non hanno rispettato le norme internazionali minime per un processo elettorale presidenziale credibile, trasparente, libero ed equo;

E. considerando che la campagna elettorale presidenziale è stata compromessa da interferenze burocratiche diffuse che hanno favorito il presidente uscente, da intimidazioni e repressione nei confronti di altri candidati e delle loro famiglie e dei loro sostenitori, dal rifiuto della registrazione dei candidati che avevano raccolto un numero sufficiente di firme, da arresti multipli e da tentativi di mettere a tacere giornalisti e blogger indipendenti e di chiudere siti web dissidenti;

F. considerando che una procedura di registrazione restrittiva e arbitraria ha impedito alla maggior parte dei candidati di partecipare, compresi gli arresti del principale candidato alla presidenza Viktar Babaryka e di Siarhei Tsikhanouski, marito di un'altra tra i candidati principali, Sviatlana Tsikhanouskaya e il rifiuto, da parte della commissione elettorale centrale (CEC), di registrare uno dei principali candidati dell'opposizione, Valery Tsapkala, a causa del numero insufficiente di firme valide per l'accesso alle urne, senza possibilità di ricorso per una nuova valutazione di quelle respinte, sottolineando gli ostacoli alla candidatura, sproporzionati e irragionevoli, contrari agli impegni dell'OSCE e ad altre norme internazionali; che tali esclusioni dei candidati hanno limitato la possibilità per il popolo bielorusso di scegliere i propri candidati;

G. considerando che, secondo i "difensori dei diritti umani per elezioni libere", ulteriori misure hanno penalizzato i candidati dell'opposizione, quali la limitazione dei luoghi in cui le attività elettorali possono svolgersi legalmente, la detenzione dei membri dei gruppi per l'organizzazione delle campagne elettorali e il blocco di quasi tutti i candidati dell'opposizione alle commissioni elettorali distrettuali (PEC), il che ha dato luogo al fatto che l'1,1% del numero totale di candidati eletti provenisse dai partiti dell'opposizione e il 96,7 % dai partiti filogovernativi;

H. considerando che il governo della Bielorussia non è riuscito a inviare un tempestivo invito all'OSCE/ODIHR per il monitoraggio delle elezioni presidenziali del 9 agosto, con la conseguente assenza di osservatori internazionali indipendenti nel corso di suddette elezioni;

I. considerando che, a causa delle restrizioni imposte dalla commissione elettorale centrale nel corso della pandemia di coronavirus, gli osservatori elettorali locali non hanno potuto svolgere appieno i loro compiti in tutte le fasi delle votazioni, segnatamente il voto anticipato, il voto nel giorno delle elezioni e il voto a domicilio; che il regime bielorusso ha utilizzato il voto anticipato per gonfiare diverse volte l'affluenza alle urne, e che sono stati documentati numerosi casi di voto forzato di talune categorie di elettori, ad esempio, militari, funzionari pubblici, dipendenti di imprese statali e cittadini delle case popolari; che il giorno delle elezioni è stato impedito agli osservatori elettorali locali di monitorare lo spoglio e che il numero di elettori e i risultati elettorali annunciati dalle PEC e dalla CEC differivano notevolmente dalle loro osservazioni;

J. considerando che le piattaforme indipendenti istituite dalle organizzazioni della società civile bielorussa (come Golos -Belarus2020.org) hanno condotto sondaggi indipendenti ed esaminato i protocolli di oltre 200 PEC, pubblicando risultati reali che indicano senza ombra di dubbio che Sviatlana Tsikhanouskaya ha ricevuto la maggioranza assoluta dei voti (tra il 71,1 % e il 97,6 %);

K. considerando che la CEC ha annunciato la vittoria elettorale di Aliaksandr Lukashenka, riferendo che aveva ottenuto l'80,10 % dei voti contro il 10,12 % della sua principale avversaria Svetlana Tikhanovskaya; che, durante le giornate elettorali sono state segnalate continue irregolarità, le persone sono state spesso private del loro diritto di voto e i protocolli delle PEC sono stati falsificati;

L. considerando che l'Unione europea e i suoi Stati membri non hanno riconosciuto i risultati delle elezioni presidenziali a causa di considerevoli dubbi circa la loro correttezza, che hanno condannato l'uso sproporzionato e inaccettabile della forza contro i manifestanti pacifici e sostenuto il diritto del popolo bielorusso di determinare il proprio futuro;

M. considerando che Sviatlana Tsikhanouskaya, presidente eletta secondo il popolo bielorusso, è stata oggetto di intimidazioni e costretta a lasciare la Bielorussia due giorni dopo le elezioni presidenziali; che anche altri attivisti civili e politici e leader dei lavoratori hanno lasciato la Bielorussia a seguito di minacce per la loro sicurezza o quella dei loro familiari;

N. considerando che il regime bielorusso rifiuta di instaurare un dialogo nazionale con il popolo e non riconosce il Consiglio di coordinamento (CC), istituito da Sviatlana Tsikhanouskaya al solo scopo di facilitare una transizione pacifica e ordinata del potere attraverso il dialogo, e cerca di intimidirlo e dividerlo prendendo di mira i suoi membri e avviando procedimenti penali nei loro confronti; che solo un membro dell'ufficio di presidenza del Consiglio di coordinamento, Svetlana Alexievich, non è ancora detenuta o espulsa con la forza dal paese dalle autorità bielorusse;

O. considerando che, a seguito delle elezioni presidenziali del 9 agosto e dell'annuncio della falsificazione dei risultati, mediante cui si rivendica la vittoria del presidente in carica, in Bielorussia hanno avuto luogo proteste pacifiche senza precedenti a livello nazionale a favore di nuove elezioni libere ed eque; che le proteste hanno determinato una violenta repressione che ha visto migliaia di cittadini bielorussi detenuti, centinaia di essi ricoverati in ospedale, almeno sei morti confermati e decine ancora dispersi;

P. considerando che il Parlamento europeo esprime il proprio sostegno alle richieste del popolo bielorusso di elezioni libere ed eque e alla capacità di adottare liberamente decisioni sul futuro del proprio paese;

Q. considerando che il Parlamento europeo accoglie e incoraggia la costante organizzazione pacifica delle proteste a livello nazionale ed elogia il ruolo e la forte leadership delle donne bielorusse;

R. viste le testimonianze di manifestanti bielorussi circa le condizioni e il trattamento disumani subiti durante la loro detenzione illegale, che includono segnalazioni di incessanti pestaggi, stupri, trattamenti degradanti, e condizioni di detenzione disumane in celle sovraffollate senza accesso all'acqua potabile, al cibo, alle strutture sanitarie o all'assistenza medica; che il leader dell'opposizione e prigioniero politico bielorusso Paval Sieviaryniec si è reciso i polsi in segno di protesta contro la tortura e le condizioni di detenzione disumane; che, dopo il loro rilascio, molte persone sono state ricoverate in ospedale ed alcune portate in terapia intensiva, con lesioni quali arti fratturati, fratture craniche, danni alla vista e all'udito, alcune delle quali, assieme ai traumi psicologici subiti, avranno effetti che dureranno tutta la vita, tra cui la sterilità;

S. che le rappresaglie contro gli oppositori del regime, gli osservatori elettorali, i giornalisti, i blogger, gli attivisti della società civile e i difensori dei diritti umani, anche attraverso violenze fisiche, sequestri da parte di sconosciuti senza segni di identificazione, sanzioni amministrative, minacce di sottrazione di minori, procedimenti penali, oltre a torture fisiche e psicologiche, sono divenute una pratica comune in Bielorussia negli ultimi mesi;

T. considerando che il popolo bielorusso ha urgente bisogno di assistenza e sostegno da parte della comunità internazionale;

U. considerando che la situazione in Bielorussia richiede un'indagine internazionale urgente sulle violazioni dei diritti umani contro i manifestanti pacifici e sull'uso eccessivo della forza da parte del regime bielorusso;

V. considerando che il contesto in cui operano i difensori dei diritti umani, i rappresentanti dell'opposizione, della società civile e dei media è progressivamente peggiorato, e che essi sono sistematicamente oggetto di intimidazioni e molestie e limitazioni delle libertà fondamentali; che le organizzazioni per i diritti umani, insieme ad altre organizzazioni della società civile, si vedono sistematicamente negata la registrazione, e che l'adesione a gruppi non registrati e la percezione di fondi esteri vengono criminalizzate; che gli avvocati specializzati nei diritti umani sono esclusi dalla difesa degli attivisti civili e politici detenuti, che non possono contare su un equo processo;

W.  che la diffusa impunità dei funzionari di polizia contribuisce ad aumentare ulteriormente le violazioni dei diritti umani e le ritorsioni contro i difensori dei diritti umani e persone innocenti;

X. considerando che la relazione del relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia del luglio 2020 non riscontra importanti miglioramenti in materia di tutela giuridica e regolamentare dei diritti umani in Bielorussia e, oltre ai problemi sopra evidenziati, richiama l'attenzione sull'applicazione continuata della pena di morte, sulla persistente discriminazione dei gruppi vulnerabili, comprese le donne, le persone con disabilità, le minoranze etniche e religiose e le persone LGBTQI, sul persistere della pratica del lavoro forzato, della tortura e di altre forme di trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti nei confronti delle persone detenute, e sulla discriminazione nei confronti di chi parla la lingua bielorussa;

Y. considerando che, secondo le organizzazioni bielorusse per i diritti umani, sono oltre 50 le persone detenute per motivi politici in Bielorussia; che, tra i membri dell'opposizione bielorussa detenuti, figurano Mikola Statkevich, candidato democratico alle elezioni presidenziali del 2010, prigioniero di coscienza dal 2011 al 2017, i membri dell'ufficio di presidenza del Consiglio di coordinamento della Bielorussia Maria Kalesnikava , Liliya Ulasava e Maksim Znak, il candidato presidenziale Viktar Babaryka e il video blogger Siarhei Tsikhanouski;

Z. considerando che il Parlamento europeo esprime le sue più sentite condoglianze per la morte di Alyaksandr Taraykouski, Alyaksandr Vikhor, Artsyom Parukou, Henadz Shutau e Kanstantsin Shyshmakou alle loro famiglie e a tutta la nazione bielorussa;

AA. considerando che il 14 agosto 2020 il regime bielorusso ha negato l'ingresso nel paese a due deputati al Parlamento europeo, Robert Biedroń, presidente della delegazione per le relazioni con la Bielorussia, e Petras Auštrevičius, relatore permanente del Parlamento sulla Bielorussia, che dovevano visitare il paese su invito della società civile bielorussa;

AB.  considerando che, dal 2014, 18 000 minori bielorussi sono stati condannati a periodi di reclusione sproporzionatamente lunghi, tra gli 8 e i 15 anni, per reati non violenti legati alla droga, a norma dell'articolo 328 del codice penale; che durante la detenzione e l'incarcerazione i minori bielorussi subiscono numerose violazioni dei loro diritti, tra cui violenze fisiche e torture, e sono esposti a condizioni di lavoro pericolose per la salute;

AC. considerando che, nel 2 016, l'UE ha revocato la maggior parte delle sanzioni nei confronti della Bielorussia, con l'eccezione di un embargo sulle armi e di sanzioni nei confronti di quattro persone, ma che questo è stato fatto non sulla base del rispetto di tutte le condizioni da parte della Bielorussia, ma piuttosto nella speranza che quest'ultima proseguisse nella direzione di un miglioramento del contesto di partecipazione politica e civile  e nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; che non sono stati compiuti progressi nei settori della governance democratica e dei diritti umani, con un aumento della repressione amministrativa, finanziaria e fisica nei confronti dell'opposizione democratica, delle organizzazioni della società civile, dei giornalisti e dei blogger, e persino dei cittadini comuni;

AD. considerando che il Consiglio europeo ha deciso, nel 2020, di imporre sanzioni a un numero considerevole di persone responsabili di violenze, repressioni e falsificazioni dei risultati elettorali in Bielorussia, vietando loro l'ingresso nell'UE e congelando i loro beni finanziari nell'Unione;

AE. considerando che è inaccettabile che uno Stato membro non condanni inequivocabilmente la falsificazione delle elezioni, la violenza e la repressione e consideri la Bielorussia di Lukashenka come uno Stato partner, poiché la situazione in Bielorussia impone di adottare una posizione ferma e di principio nonché di concordare un'azione comune dell'UE;

AF. considerando che le autorità bielorusse hanno negato che la Covid-19 si fosse diffusa nel paese, sprecando così tempo prezioso che avrebbe potuto essere utilizzato per la preparazione e la protezione della popolazione del paese e, in particolare, del personale medico, non hanno annullato eventi di massa, in particolare la parata militare del 9 maggio con migliaia di partecipanti e la giornata civica annuale, cui ha partecipato un quarto della popolazione bielorussa, ed hanno invece posto in essere intimidazioni nei confronti di giornalisti, blogger, opposizione democratica, organizzazioni della società civile e cittadini che condividevano informazioni cruciali sulla pandemia e le necessarie misure di precauzione, con la conseguenza che la Bielorussia registra uno tra i più alti tassi di contagio pro-capite di Covid-19 in Europa e rappresenta una minaccia sanitaria per la regione; che il governo e il presidente bielorussi non hanno fornito dati concreti relativi alla pandemia e non hanno reagito tempestivamente alla stessa, ma hanno invece diffuso attivamente informazioni false che hanno messo a repentaglio la salute dei loro cittadini;

AG. considerando che l'UE ha dimostrato solidarietà nei confronti del popolo bielorusso sin dall'inizio della pandemia di Covid-19 e ha stanziato 60 milioni di EUR a favore del paese per attenuare gli effetti immediati e diretti dell'epidemia di Covid-19, cui sono stati aggiunti, in reazione alla situazione in Bielorussia a seguito delle elezioni, altri 53 milioni di EUR a sostegno del popolo bielorusso; che la Bielorussia sta studiando la possibilità di chiedere assistenza macrofinanziaria all'UE;

AH. considerando che la pandemia di Covid-19 ha dimostrato la resilienza, la fermezza e l'auto-organizzazione senza precedenti della società bielorussa, in particolare alla luce della risposta letargica delle autorità, e addirittura delle negazioni della pandemia e delle sue conseguenze;

AI. considerando che non esistono agenzie di stampa bielorusse indipendenti registrate nel paese e che, dal 2015, la libertà di stampa si è notevolmente deteriorata, come confermato annualmente dall'indice della libertà di stampa mondiale, e che la situazione è ulteriormente peggiorata dopo le elezioni presidenziali dell'agosto 2020; che i pochi giornalisti, blogger, fotografi od organi di informazione indipendenti che sono in grado di operare nel paese e che denunciano casi di violazione dei diritti umani sono sistematicamente oggetto di molestie e a misure punitive, come arresti o l'avvio di indagini penali, altresì con l'accusa di produzione e distribuzione illegale di informazioni, estremismo, discredito e insulti contro il presidente o teppismo sportivo, e il numero di procedimenti giudiziari per le dichiarazioni su Internet è aumentato; che nel 2000 e nel 2016 due giornalisti per i diritti umani sono stati uccisi a seguito delle loro segnalazioni di violazione dei diritti umani e delle critiche mosse alle politiche repressive del governo autoritario bielorusso;

AJ. considerando che dopo le elezioni presidenziali il regime bielorusso ha ulteriormente stretto la presa sulla libertà dei media e sul diritto dei cittadini di accedere e condividere informazioni, bloccando l'accesso a Internet, interrompendo la stampa dei giornali, nonché arrestando giornalisti locali e corrispondenti esteri che osservavano o seguivano le dimostrazioni, nonché coloro che hanno criticato la politica dello Stato in materia di ambiente o espresso commenti sulla pandemia di Covid-19 in Bielorussia, e sottoponendoli a torture e trattamenti disumani; che i giornalisti sono stati specificamente presi di mira e che molti di essi sono rimasti feriti mentre seguivano la repressione autorizzata del regime bielorusso nei confronti di manifestanti pacifici; che le stazioni televisive statali non trattano le proteste in corso o le atrocità commesse dal regime di Lukashenka  e sono utilizzate per diffondere disinformazione, attaccare e screditare Sviatlana Tsikhanouskaya, attivisti politici e manifestanti pacifici; che dopo le dimissioni di giornalisti delle emittenti televisive di proprietà dello Stato, questi sono stati sostituiti da esperti di propaganda provenienti dalla Russia;

AK. considerando che giornalisti indipendenti che collaborano con i media stranieri e lavorano per gli stessi sono perseguiti ai sensi dell'articolo 22, paragrafo 9, del codice dei reati amministrativi, cosa che rende illegale ricevere ricompense finanziarie da media che non siano debitamente registrati e accreditati in Bielorussia; che il canale televisivo Belsat, ufficialmente registrato in Polonia, non è registrato in Bielorussia e le sue attività sono soggette a continui attacchi e pressioni, tra cui brutali detenzioni di giornalisti e sanzioni inflitte ai suoi collaboratori per un totale di 101 791 dollari al 18 giugno 2020;

AL. considerando che la Bielorussia è stata oggetto di pressioni senza precedenti da parte della Russia per approfondire l'integrazione nel contesto dell'Unione di Russia e Bielorussia, a scapito della sovranità della Bielorussia, tra l'altro con la conseguente persistenza di una situazione di stallo delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia;

AM. considerando che i 26 anni trascorsi con Lukashenka al potere sono stati caratterizzati da politiche volte a minare la sovranità e l'indipendenza del paese e a indebolire l'identità, il patrimonio e la cultura bielorussi;

AN. considerando che, dal punto di vista della sicurezza, la Bielorussia è strettamente legata e dipendente dalla Russia e sta avviando azioni che rappresentano una minaccia per gli Stati membri dell'UE, come le opache esercitazioni militari congiunte Zapad 2017, le pianificate esercitazioni militari congiunte Zapad 2021 e la costruzione di impianti nucleari non sicuri;

AO. considerando che, dopo l'esplosione di massicce proteste, Aliaksandr Lukashenka ha richiesto l'assistenza della Russia per garantire la sopravvivenza del regime bielorusso e tenta di salvare la propria immagine e il sostegno pubblico creando false narrative circa minacce esterne nei confronti della Bielorussia da parte di attori stranieri occidentali e utilizzandole per giustificare l'intensificazione delle attività e il movimento delle forze militari bielorusse nella regione di Grodno al confine con la Polonia e la Lituania, il che rappresenta una minaccia diretta per l'UE e i suoi Stati membri;

AP. considerando che la Bielorussia, in collaborazione con la società russa ROSATOM, sta costruendo la centrale nucleare di Astravyets in un posto arbitrario, a soli 20 chilometri dalle frontiere esterne dell'Unione e a 45 chilometri dalla capitale della Lituania; che alla costruzione della centrale nucleare di Astravyets si aggiungono il mancato rispetto delle norme internazionali in materia di sicurezza nucleare, gravi violazioni della sicurezza e gravi incidenti, tra cui il proseguimento dei lavori di costruzione sul sito nonostante la presenza di un focolaio di Covid-19; che l'avvio del primo reattore della centrale nucleare di Astravyets era previsto prima delle elezioni presidenziali dell'agosto 2020 e prima della piena attuazione delle raccomandazioni delle prove di stress eseguite dalle autorità preposte alla sicurezza nucleare dell'UE;

AQ. considerando che la difficile situazione economica, che si aggraverà a causa degli scioperi a livello nazionale e del rifiuto del regime bielorusso di avviare un dialogo nazionale con il popolo bielorusso, indica come il modello economico della Bielorussia abbia raggiunto il suo limite e che il paese potrebbe entrare in un periodo di transizione in cui il ruolo di equilibrio dell'UE può rivelarsi determinante;

AR. considerando che vi è stato un notevole aumento dell'impegno con la società civile bielorussa, anche attraverso attività sostenute dall'UE e l'intensificazione dei contatti interpersonali;

1. raccomanda al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza di:

Situazione post-elettorale in Bielorussia

a) sostenere fermamente la decisione dell'UE e dei suoi Stati membri di non riconoscere i risultati elettorali fraudolenti annunciati dalla Commissione elettorale centrale bielorussa, a causa di seri dubbi circa la regolarità delle elezioni, di non riconoscere Aliaksandr Lukashenka come legittimo presidente del paese alla scadenza del suo attuale mandato non oltre il 5 novembre 2020; invitarlo, quindi, a rispettare la volontà del popolo bielorusso e a dimettersi pacificamente; invitare tutti gli Stati membri a condannare i brogli elettorali, la repressione dell'opposizione e della società civile, le restrizioni ai diritti umani, alla libertà di espressione e alla libertà dei media e la violazione dei valori democratici fondamentali e dello Stato di diritto;

b) insistere sul fatto che tali sviluppi avranno un impatto negativo sulle relazioni UE-Bielorussia;

c) sostenere in modo inequivocabile il popolo bielorusso nelle sue legittime richieste di nuove elezioni libere ed eque, che devono tenersi quanto prima sotto la supervisione dell'OSCE e di osservatori internazionali indipendenti; sottolineare la necessità di una soluzione pacifica e democratica della crisi attuale, che sia supportata da media indipendenti e liberi e da una forte società civile;

d) insistere sulla piena conformità dei processi elettorali in Bielorussia alle norme internazionali, alle raccomandazioni dell'OSCE e ai pareri della Commissione di Venezia, e di chiedere che la legislazione elettorale della Repubblica di Bielorussia sia modificata al fine di includere garanzie procedurali e giuridiche sostanziali che rafforzino l'inclusività, l'integrità e la trasparenza in tutte le fasi del processo elettorale e, in particolare, di introdurre criteri e meccanismi chiari e ragionevoli per la registrazione dei candidati e la verifica delle firme, di garantire l'inclusione di rappresentanti di tutti gli attori del processo elettorale nelle commissioni elettorali e di garantire a tutti i partecipanti un accesso paritario ai media;

e) osservare che Sviatlana Tsikhanouskaya, la quale, secondo i sondaggi sociologici indipendenti, ha ricevuto oltre la metà dei voti alle elezioni presidenziali del 2020, è agli occhi del popolo bielorusso il loro presidente eletto;

f)  riconoscere il Consiglio di coordinamento (CC) istituito da Sviatlana Tsikhanouskaya quale rappresentante legittimo del popolo che chiede un cambiamento democratico e la libertà in Bielorussia e di insistere affinché il regime bielorusso avvii un dialogo con tale Consiglio; deplorare la persecuzione dei membri del CC e chiedere che tutte le azioni legali intraprese dalle autorità nei loro confronti siano abbandonate e che tutte le persone detenute e arrestate siano liberate;

g)  sostenere gli sforzi del CC per una transizione pacifica e democratica del potere a seguito di un dialogo nazionale inclusivo tra il governo bielorusso e l'opposizione/la società civile/il CC, compresi i rappresentanti religiosi come mediatori rispettati e neutrali; fornire l'assistenza necessaria per rafforzare l'organizzazione e il funzionamento del CC;

h) insistere sul fatto che Aliaksandr Lukashenka accetti l'offerta dei presidenti attuali e futuri dell'OSCE per facilitare il dialogo nazionale al fine di risolvere la crisi politica e la tensione nel paese e di garantire che l'UE fornisca assistenza concreta all'OSCE per la sua proposta di assumere un ruolo di mediazione;

i) chiedere la cessazione immediata della violenza, della repressione crudele, della tortura e della stretta nei confronti di manifestanti pacifici; chiedere che venga effettuata un'indagine completa, a livello di UE e internazionale, sui crimini contro il popolo bielorusso commessi dalle forze dell'ordine del regime di Lukashenka e che le autorità offrano a tutte le vittime di violazioni e abusi dei diritti umani l'accesso alla giustizia e la garanzia del diritto a un ricorso effettivo;

j) condannare la tattica del regime bielorusso volta a dividere il CC intimidendone i membri ed espellendoli, unitamente ai politici e agli attivisti dell'opposizione, dalla Bielorussia in modo tale da allontanarli dai processi politici interni;

k) invitare la Bielorussia a rilasciare immediatamente e senza condizioni, facendo cadere tutte le accuse a loro carico, tutti i prigionieri politici e tutti i membri della società civile, i giornalisti e chiunque altro sia stato detenuto arbitrariamente prima, durante e dopo la campagna elettorale; chiedere il pieno ripristino e il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà, tra cui la libertà di stampa, la libertà di riunione e altre libertà politiche e civili in Bielorussia;

l) encomiare le azioni intraprese dai lavoratori, in numerose fabbriche e istituzioni in tutto il paese, che hanno aderito alle proteste in diversi modi, anche scioperando, e di fornire il necessario sostegno a chi, tra di loro, è stato punito dal regime per aver esercitato i propri diritti democratici;

m) vigilare su questioni inerenti ad arresti, sparizioni e molestie nei confronti di candidati, manifestanti, attivisti e giornalisti indipendenti e di seguire tali casi congiuntamente alle autorità bielorusse;

n) continuare a seguire da vicino i casi di arresti e sparizioni in Bielorussia, di richiamare l'attenzione delle autorità bielorusse su di essi e di chiedere un intervento adeguato e immediato; avviare un programma di assistenza mirato dell'UE che aiuti le vittime della repressione politica e della violenza della polizia, in particolare garantendo l'accesso a consulenza legale, assistenza materiale e medica e riabilitazione;

o) insistere su un'indagine indipendente ed efficace in relazione alle morti, legate alle proteste, di Alyaksandr Taraykouski, Alyaksandr Vikhor, Artsyom Parukou, Henadz Shutau e Kanstantsin Shyshmakou e sugli omicidi di Yuriy Zakharenko, Anatoliy Krasovskiy e Victor Honchare, personaggi dell'opposizione politica, avvenuti nel 1999, nonché sulla sorte e il luogo in cui si trovava il giornalista Dmitriy Zavadski nel 2000;

p) invitare la Bielorussia a introdurre nel suo codice penale una definizione specifica di tortura in linea con le norme internazionali in materia di diritti umani e a garantire che tale pratica sia punita con sanzioni, e a introdurre modifiche legislative a favore della criminalizzazione delle sparizioni forzate;

q) invitare le autorità a migliorare l'accessibilità, la disponibilità e la qualità dell'assistenza sanitaria nei luoghi di detenzione, in particolare in considerazione della pandemia di COVID-19, nonché le condizioni di lavoro del personale medico, date le segnalazioni circa la polizia che impedisce le attività di soccorso ai manifestanti feriti e arresta gli operatori sanitari;

r) attuare quanto prima le sanzioni concordate dai ministri degli affari esteri dell'UE e dal Consiglio europeo in un significativo coordinamento con i partner internazionali;

s) ampliare le sanzioni allargando il gruppo di persone per includervi Aliaksandr Lukashenka e un numero consistente di funzionari di alto e medio livello, nonché membri della CEC che si sono resi responsabili della falsificazione dei risultati delle elezioni presidenziali in Bielorussia e di violazioni dei diritti civili e umani o che vi hanno contribuito; tale elenco dovrebbe essere applicato dall'UE nel suo insieme e costantemente aggiornato ed esteso in base alla gravità dei reati commessi dal regime di Lukashenka;

t) imporre divieti di visto e sanzioni finanziarie, compreso il congelamento dei beni, nei confronti dei rappresentanti del regime, degli individui sanzionati e dei loro familiari;

u)  attuare e rendere operativo in tempi brevi il meccanismo di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani, che consente di imporre sanzioni simili a quelle previste dalla legge statunitense Magnitsky contro individui e imprese coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani e responsabili di altri crimini, e di infliggerle a funzionari bielorussi, compresi gli investigatori e i giudici che conducono procedimenti penali contro prigionieri politici, e altri individui e imprese coinvolti nella repressione violenta, tra l'altro mediante tortura e maltrattamento di detenuti e prigionieri politici, di manifestazioni pacifiche per la raccolta di firme e proteste in Bielorussia;

v) prendere in considerazione sanzioni settoriali per la Bielorussia che potrebbero aumentare la pressione sul regime, senza che però comportino un impatto negativo a lungo termine sulla popolazione;

w) impegnarsi per l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Bielorussia; respingere con fermezza qualsiasi interferenza esterna occulta o palese da parte di qualsiasi Stato terzo, compresa la Federazione russa, in particolare nei media statali bielorussi e nelle forze di sicurezza; sottolineare che le proteste bielorusse sono pro-democrazia e non sono di natura geopolitica; ribadire che l'Unione europea è aperta a un ulteriore sviluppo delle relazioni con la Bielorussia, sia a livello bilaterale che nel quadro del partenariato orientale, solo se il paese soddisfa tutte le condizioni precedentemente concordate in materia di democrazia, Stato di diritto, elezioni libere ed eque, diritto internazionale, diritti umani e libertà fondamentali;

x) esortare la Federazione Russa a non intraprendere azioni che minaccino la sovranità e l'integrità territoriale della Bielorussia; esprimere preoccupazione per il suo uso dei negoziati per la fornitura continua di petrolio e gas alla Bielorussia come metodo di pressione politica; riferire e condannare pubblicamente l'interferenza ibrida attuata dalla Federazione russa, che ad esempio delega cosiddetti esperti di media presso i media statali bielorussi e consulenti presso le forze armate e le forze dell'ordine, e scoraggiare la continuazione di tali azioni; ammonire contro qualsiasi tentativo di militarizzare la situazione e provocare tensioni con i paesi limitrofi;

y)  sottolineare che l'esercitazione militare delle forze armate bielorusse svoltasi alla fine di agosto 2020 al confine con la Lituania e la Polonia, seguita da una campagna di informazione ostile e fuorviante, ha aumentato inutilmente la tensione e la sfiducia;

z) riconoscere che, mentre la politica di impegno critico condotta prima delle elezioni presidenziali fraudolente del 9 agosto 2020 ha portato ad alcuni sviluppi nelle relazioni bilaterali, i progressi nei settori chiave della democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali – tra cui la libertà di parola e di espressione e la libertà dei media, nonché i diritti dei lavoratori – e della società civile, si sono invertiti durante e dopo dette elezioni, la situazione socio-economica è caratterizzata da redditi familiari bassi e tassi di disoccupazione elevati, e l'economia è stagnante e fortemente influenzata dalle imprese statali e dalla corruzione; dato che l'UE è impegnata in un approccio più mirato al partenariato orientale e in una revisione completa delle relazioni UE-Bielorussia, considerare l'applicazione del principio "minori aiuti a fronte di un minore impegno" in caso di ulteriore deterioramento della situazione dei diritti umani, che non dovrebbe incidere sull'impegno e sul sostegno nei confronti della società civile, dei difensori dei diritti umani, dei media indipendenti e del popolo bielorusso, poiché, al contrario, il sostegno politico, finanziario, tecnologico e informativo deve essere ulteriormente potenziato perseguendo il principio "maggiori aiuti a fronte di un maggiore impegno" e occorre incoraggiare un maggiore coinvolgimento della società civile in iniziative e progetti in Bielorussia sostenuti dall'UE, da altre organizzazioni internazionali e da singoli paesi;

a a) preparare una revisione globale della sua politica nei confronti della Bielorussia, con particolare attenzione al sostegno dell'UE alla società civile e al popolo bielorusso, tenendo conto dei diversi scenari di sviluppo del paese, e sospendere i negoziati sulle priorità del partenariato UE-Bielorussia fino a quando in Bielorussia non si svolgeranno elezioni presidenziali libere ed eque; insistere sulla necessità che l'UE resti unita e perseveri nella sua risposta alla situazione in Bielorussia dopo le elezioni presidenziali;

a b) offrire l'alternativa di una cooperazione rafforzata e molto più stretta con la Bielorussia, comprendente anche un impegno finanziario e tecnico sostanzialmente maggiore da parte dell'UE qualora cambiamenti in senso democratico, comprese nuove elezioni, diventassero realtà;

a c) sviluppare un programma globale per la Bielorussia dopo lo svolgimento di nuove elezioni presidenziali e organizzare una conferenza dei donatori per la Bielorussia democratica, che riunisca le istituzioni finanziarie internazionali, i paesi del G7, gli Stati membri e le istituzioni dell'UE e altri attori disposti a sostenere finanziariamente, attraverso un pacchetto multimiliardario, i futuri sforzi di riforma e la ristrutturazione dell'economia;

a d) cessare immediatamente qualsiasi erogazione di assistenza finanziaria dell'UE alle autorità bielorusse illegittime evitando di fornire qualsiasi finanziamento al governo e ai progetti controllati dallo Stato, compresa l'erogazione di assistenza o di fondi destinati alla società civile attraverso tali enti; creare condizioni chiare per garantire che il sostegno finanziario dell'UE alla Bielorussia non finisca nelle mani dei rappresentanti del regime né serva a legittimarne le azioni, a meno che il regime non ponga fine a ogni repressione, aprendosi al dialogo con i cittadini e consentendo nuove elezioni libere ed eque;

a e) garantire che il sostegno aggiuntivo di 53 milioni di EUR soddisfi le esigenze del popolo bielorusso, pertanto, in aggiunta agli aiuti connessi alla COVID-19, sostenere le cure mediche dei bielorussi che hanno subito lesioni e traumi a seguito della brutale repressione dei manifestanti, e per i casi più gravi agevolare e sostenere le cure e la guarigione negli Stati membri dell'UE; esprimere sostegno alle organizzazioni della società civile e gli attivisti, compresi quelli che operano in esilio, alle organizzazioni e agli avvocati che prestano servizi legali alle vittime del regime bielorusso, alla documentazione e alle indagini sulle violazioni dei diritti umani, e ai lavoratori bielorussi in sciopero e ai sindacati indipendenti, ai media indipendenti e al giornalismo investigativo;

a f) elaborare una strategia per la ripartizione dei fondi dell'UE di concerto con la società civile e i rappresentanti democratici del popolo bielorusso, l'UE e le organizzazioni e istituzioni internazionali della società civile che abbiano maturato esperienze di lavoro con la Bielorussia;

a g) insistere affinché anche i programmi di sostegno attuati attraverso la BEI, la BERS, la Banca mondiale, le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali siano subordinati al miglioramento della situazione relativa ai diritti umani e della democrazia e al rispetto delle norme internazionali in materia di sicurezza nucleare; prendere atto e affrontare il fatto che, attualmente, i programmi attuati in cooperazione tra suddette organizzazioni internazionali e le strutture statali in Bielorussia normalmente non includono, all'interno dei loro organi di governo, parti interessate indipendenti, il che non solo porta a risultati discutibili di questi programmi, ma contribuisce altresì alla rimozione delle organizzazioni della società civile dalla struttura di cooperazione con l'UE da parte delle ONG organizzate dal governo (GONGO);

a h) accogliere con favore le numerose espressioni di solidarietà con il popolo bielorusso, tra cui la raccolta di fondi, le azioni di beneficenza e l'assistenza umanitaria; condannare, a tale proposito, l'interruzione dei trasporti di aiuti umanitari organizzati da "NSZZ Solidarnosc";

a i) sostenere il lavoro delle fondazioni politiche europee per promuovere lo sviluppo e il ruolo dei cittadini nella definizione degli affari pubblici, perseguendo il rafforzamento dei futuri leader politici in Bielorussia;

a j) ricordare alle autorità bielorusse che l'UE ha reagito rapidamente e ha risposto ai bisogni urgenti del paese durante la pandemia di COVID-19, mobilitando oltre 60 milioni di EUR per contribuire ad affrontare le immediate necessità, ad esempio sostenendo il settore sanitario e le comunità vulnerabili, oltre che le necessità a breve termine finalizzate a promuovere la ripresa sociale ed economica;

a k) insistere affinché qualsiasi futuro sostegno macrofinanziario dell'UE per mitigare le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 sia subordinato a rigorosi criteri politici ed economici, segnatamente quelli legati alla democrazia e ai diritti umani, in particolare la fine della repressione politica e il rilascio di tutti i prigionieri politici; prendere atto delle preoccupazioni in materia di sicurezza nucleare espresse da alcuni Stati membri dell'UE e delle minacce poste dalla cooperazione militare Bielorussia-Russia e insistere affinché siano prese misure adeguate per combattere il virus e proteggere la popolazione;

a l)  insistere affinché tale sostegno sia attentamente monitorato al fine di prevenire qualsiasi uso improprio dei fondi dell'UE, come il finanziamento di farmaci o vaccini sperimentali;

a m)  sottolineare la necessità di affrontare i tentativi del regime bielorusso di diffondere disinformazione presentando il sostegno dell'UE come sostegno al regime; esprimere preoccupazione per la diffusione di notizie false e disinformazione in Bielorussia durante la pandemia di COVID-19 e incoraggiare sia le autorità bielorusse che l'UE a sviluppare programmi specifici per combattere la disinformazione e la propaganda;

a n)  invitare le autorità bielorusse a riconoscere pubblicamente la minaccia rappresentata dalla pandemia di COVID-19, a rafforzare il sistema sanitario, a fornire ai cittadini in modo trasparente e inclusivo informazioni e statistiche sulla pandemia necessarie per salvare vite, ad attuare le raccomandazioni della missione di esperti dell'OMS in Bielorussia dell'aprile 2020, a migliorare le condizioni di lavoro del personale medico e a migliorare l'accesso, la disponibilità e la qualità dell'assistenza sanitaria, anche nei luoghi di detenzione;

a o) mantenere la questione della sicurezza nucleare come questione di rilievo per l'UE a causa delle conseguenze potenzialmente disastrose di un incidente per l'intera regione; trattare con urgenza la questione della centrale nucleare di Astravyets poiché si avvicina l'inizio delle sue operazioni, visto che la prima consegna di combustibile nucleare è stata ricevuta dalla Russia e già caricata nel primo reattore, mentre sono in corso ulteriori preparativi tecnici per iniziare la produzione di energia elettrica nel novembre 2020;

a p) chiedere il rinvio della prevista messa in servizio della centrale nucleare di Astravyets fino al rispetto delle norme internazionali di sicurezza nucleare, allo svolgimento di audizioni pubbliche obbligatorie e fino a che la situazione politica in Bielorussia non si sia stabilizzata, considerata una serie di problemi irrisolti di sicurezza nucleare individuati durante le prove di stress, l'assenza di una conclusione definitiva sulla sicurezza della centrale, l'insufficiente capacità di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito e delle riserve energetiche e la situazione attualmente instabile in Bielorussia, che complica le misure di risposta in caso di incidente, il cui rischio è maggiore durante l'avvio del reattore;

a q) esprimere preoccupazione per il fatto che la Bielorussia non attuerà pienamente le raccomandazioni delle prove di stress effettuate dalle autorità di sicurezza nucleare dell'UE prima del lancio del primo reattore della centrale nucleare di Astravyets, rilevando inoltre che la centrale è in costruzione senza garantire una riserva di controllo secondario necessaria per il suo funzionamento sicuro;

a r) insistere sul pieno rispetto delle norme internazionali di sicurezza nucleare e ambientale, su una cooperazione trasparente, inclusiva e costruttiva con le autorità internazionali e sulla fornitura di capacità di accesso e di monitoraggio alle organizzazioni ambientali indipendenti in Bielorussia per quanto riguarda la centrale nucleare di Astravyets, e collegare la loro attuazione all'erogazione del sostegno finanziario dell'UE; sostenere gli sforzi volti a garantire la solidarietà europea in materia di divieto delle importazioni di energia dalla centrale nucleare di Astravyets sul mercato dell'UE;

Situazione politica in Bielorussia

a s) chiedere che si svolgano elezioni libere ed eque prima di un processo di riforma costituzionale trasparente e inclusivo, soggetto a una consultazione pubblica di tutti i portatori di interessi della società bielorussa, in quanto opportunità cruciale per introdurre cambiamenti reali, anche riguardo ai diritti e alle libertà civili fondamentali, al fine di affrontare le debolezze dell'attuale sistema politico, garantire un processo elettorale trasparente e pluralistico e consentire al popolo bielorusso di essere rappresentato in un parlamento democraticamente eletto e di partecipare attivamente alla vita e ai processi politici;

a t) esortare le autorità ad aumentare la trasparenza, a rimuovere gli ostacoli arbitrari che dal 2000 impediscono la registrazione di nuovi partiti politici in Bielorussia e a consentire la registrazione di partiti politici, organizzazioni religiose e della società civile e sindacati indipendenti, nonché a porre fine alle restrizioni applicate alle organizzazioni consolidate e alla persecuzione degli oppositori politici del regime;

a u) affrontare i problemi con cui si misurano i sindacati indipendenti, tra cui il diniego di registrazione, procedimenti penali a carico dei loro leader per motivi politici e l'iscrizione forzata dei nuovi assunti nei sindacati controllati dallo Stato;

Diritti umani e libertà dei media

a v) plaudere al popolo bielorusso per il coraggio e la determinazione e sostenere con forza il suo desiderio di cambiamento democratico, di giustizia sociale e di libertà, basando il futuro del paese sui principi della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani, in modo da garantire la libertà, l'indipendenza, la sovranità e la prosperità della Repubblica di Bielorussia;

a w) insistere sulla necessità di modificare la legislazione nazionale della Repubblica di Bielorussia al fine di garantire i diritti e le libertà civili fondamentali, quali la libertà di riunione, di associazione, di espressione e di opinione nonché la libertà dei media, e il rispetto degli accordi internazionali e delle linee guida dell'OSCE sulla libertà di riunione pacifica; invitare la Bielorussia a cooperare pienamente con il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nel paese, comprese le visite in Bielorussia, nonché con il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura e il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti umani, al fine di realizzare le riforme da tempo attese per proteggere i diritti umani, rafforzare la democrazia e affrontare la questione della tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti delle persone detenute in Bielorussia;

a x) condannare l'applicazione della pena di morte in Bielorussia e continuare a lavorare con le autorità bielorusse per giungere a una moratoria quale primo passo verso la sua abolizione definitiva e, in attesa di tale abolizione, lavorare per un effettivo diritto di ricorso contro le condanne a morte; incoraggiare l'intensificazione del dibattito pubblico sull'abolizione della pena capitale, aprendo la strada a un possibile futuro referendum sulla questione;

a y) condannare le continue intimidazioni e persecuzioni nei confronti di difensori dei diritti umani, figure dell'opposizione, compresi i candidati alla presidenza, i loro sostenitori e familiari, i manifestanti pacifici, attivisti della società civile, osservatori elettorali, difensori dei diritti ambientali, leader religiosi, giornalisti indipendenti e blogger, in particolare le tattiche di sparizione e le pesanti multe applicate dalle autorità; invitare la Bielorussia a porre fine a tale repressione e a garantire che queste persone siano in grado di svolgere le loro attività senza timore di rappresaglie e senza restrizioni; deplorare la messa a tacere e l'intimidazione di medici, personale medico e altre persone che hanno parlato apertamente e messo in guardia sulla diffusione della COVID-19 in Bielorussia;

a z) prendere atto dei tentativi di interrompere e limitare le attività lavorative e di mettere a tacere le denunce dei membri del Centro per i diritti umani "Viasna", in particolare Aliaksandr Burakou, Ales Burakou, Raman Kisliak, Uladzimir Vialichkin, Alena Masliukova, Andrei Miadzvedzeu e Siarhej Lacinski, e chiedere la cessazione della detenzione, del procedimento giudiziario e delle intimidazioni nei confronti di queste persone e dei loro familiari;

b a) riconoscere l'effetto intimidatorio della repressione sulla società civile e l'importante ruolo dei difensori dei diritti umani nel garantire un monitoraggio indipendente, in particolare nel corso delle elezioni;

b b) condannare gli sforzi del regime bielorusso volti a negare l'ingresso nel paese ai bielorussi critici nei suoi confronti, come il capo della chiesa cattolica bielorussa, l'arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, nonché a giornalisti indipendenti, operatori dei diritti umani e rappresentanti della comunità internazionale, compresi i deputati al Parlamento europeo;

b c) elaborare una procedura e capacità chiare tra gli Stati membri dell'UE per accelerare l'esame e il rilascio dei visti Schengen e creare un corridoio umanitario per i cittadini bielorussi nei casi in cui abbiano urgente necessità di assistenza medica o cerchino rifugio per motivi politici;

b d)  condannare la continua discriminazione e stigmatizzazione nei confronti delle persone con disabilità, delle persone con HIV, delle minoranze, delle persone LGBTQI e delle famiglie dei detenuti in tutta la Bielorussia, e chiedere l'istituzione di un organismo nazionale indipendente per i diritti umani e un nuovo piano d'azione per i diritti umani, nonché l'adozione di una legislazione globale contro la discriminazione;

b e)  sottolineare che la Repubblica di Bielorussia ha ratificato il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, in base al quale la legislazione nazionale deve garantire a tutte le persone una protezione uguale ed efficace contro tutte le forme di discriminazione fondata su qualsiasi motivazione: razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o altre convinzioni, origine nazionale o sociale, ricchezza, nascita o altra condizione; esprimere preoccupazione per la limitata consapevolezza e conoscenza del Patto da parte di funzionari governativi, giudici, procuratori e avvocati; invitare le autorità bielorusse a migliorare il sistema di istruzione e a diffondere informazioni nei media al fine di promuovere un atteggiamento tollerante nei confronti dei gruppi vulnerabili;

b f)  chiedere un'azione per contrastare efficacemente i continui stereotipi e le discriminazioni che colpiscono le donne, migliorando il loro ambiente di lavoro, consentendo alle donne di accedere a tutti i settori dell'occupazione, riducendo il divario retributivo tra i sessi e promuovendo, tra le altre misure, l'impegno politico delle donne; integrare la parità di genere nelle relazioni dell'UE con la Bielorussia;

b g) sollevare la questione della discriminazione dei cittadini che parlano la lingua bielorussa nel proprio paese e sostenere iniziative volte a promuovere un uso più ampio della lingua bielorussa nell'istruzione, nella vita pubblica e culturale e nei media;

b h) deplorare la prevalenza del lavoro forzato, che colpisce in misura sproporzionata le categorie di persone vulnerabili, tra cui i dipendenti delle imprese e delle amministrazioni statali, gli studenti, le persone detenute nei cosiddetti centri di trattamento e lavoro, i prigionieri e i militari in servizio di leva; esortare la Bielorussia a revocare tutte le leggi che permettono il lavoro forzato e a non costringere la popolazione bielorussa a partecipare alla giornata annuale di lavoro comunitario;

b i)  affrontare la questione delle pene sproporzionate nell'ambito del sistema giuridico della Bielorussia, in particolare l'articolo 328 del codice penale, in base al quale i minori sono puniti per reati non violenti connessi alla droga con pene detentive sproporzionatamente lunghe;

b j) incoraggiare il proseguimento del dialogo UE-Bielorussia sui diritti umani, ma insistere sul fatto che la sua reale utilità deriva non solo dai contatti istituzionali ma da progressi misurabili, i quali, secondo le organizzazioni della società civile bielorussa partecipanti, non si stanno verificando;

b k) monitorare la situazione della libertà dei media in Bielorussia e sostenere e creare un ambiente di lavoro sicuro per i media indipendenti, i blogger e i giornalisti, compresi quelli che lavorano come freelance con i media stranieri non registrati, nonché i media con sede in Polonia, come Belsat TV, Radio europea per la Bielorussia e Radio Racja, in quanto sono un'importante fonte di informazioni sia per la Bielorussia che sulla Bielorussia e un canale estremamente necessario per la diffusione di opinioni alternative;

b l)  condannare con forza la soppressione di internet e dei media, i blocchi stradali, le intimidazioni e il massiccio ritiro degli accreditamenti ai giornalisti per fermare il flusso di informazioni sulla situazione nel paese, così come il diniego di accesso alla Bielorussia per i media internazionali e i membri del parlamento o di governo della comunità democratica;

b m) lodare le azioni dei giornalisti e dei dipendenti dei media pubblici, che nonostante l'oppressione e le minacce nei loro confronti sono rimasti fedeli all'etica giornalistica e hanno continuato a sostenere l'opposizione democratica, venendo successivamente licenziati; riconoscere il lavoro dei media indipendenti, tra cui Charter 97, Belsat TV, Radio Svoboda e altri; utilizzare il Fondo europeo per la democrazia e altri strumenti per sostenere questi organi di stampa e giornalisti soggetti alla repressione del regime;

b n) contrastare in modo vigile la narrazione propagandistica e la disinformazione diffuse dai media statali bielorussi che accusano l'UE e i suoi Stati membri di interferire nei processi in corso in Bielorussia e di porre presunte minacce alla sicurezza per l'integrità territoriale del paese, nonché eventuali minacce ibride da parte di attori terzi; chiedere la rimozione dei presunti "giornalisti" inviati dalla Russia per sostituire i dipendenti che si sono dimessi dalle stazioni televisive statali bielorusse;

Cooperazione economica e settoriale

b o) ricordare alla Bielorussia che l'UE è il suo secondo partner commerciale e che l'intensificazione delle relazioni economiche potrebbe portare a un giusto equilibrio per il commercio estero bielorusso, che è tuttora molto dipendente dalla Russia e dall'Unione economica eurasiatica;

b p)  sottolineare l'importanza di proseguire il processo di adesione della Bielorussia all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), in quanto favorirà la modernizzazione e la diversificazione dell'economia, contribuirà alla creazione di un ambiente commerciale più stabile nel paese e faciliterà gli scambi commerciali con l'UE basati su regole;

b q) rilevare che il presidente cinese è stato il primo a congratularsi con Lukashenka dopo le elezioni; esprimere preoccupazione per i crescenti investimenti cinesi in infrastrutture strategiche e mettere in guardia dagli effetti di dipendenza che ciò potrebbe creare per la Bielorussia;

b r)  rilevare che l'economia bielorussa è stagnante e che più di un quinto della popolazione vive in assoluta povertà, con numeri che tendono ad aumentare a causa della crisi COVID-19; osservare che il salario minimo in Bielorussia è di 375 rubli bielorussi al mese, pari a 137 euro, e che il paese sta affrontando una crisi demografica in cui la popolazione attiva si sta riducendo e un gran numero di persone sta emigrando dal paese in cerca di lavoro;

b s)  rilevare gli effetti dannosi per l'economia bielorussa del rifiuto del regime di avviare un dialogo con la popolazione, e in particolare gli scioperi in corso a livello nazionale contro le imprese statali e gli scioperi degli insegnanti e degli operatori sociali e culturali; rilevare inoltre gli effetti dannosi per il settore delle tecnologie dell'informazione, che potrebbe non tornare ai livelli precedenti;

b t) esprimere rammarico per la reticenza dimostrata dalle autorità bielorusse nel seguire le raccomandazioni delle istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca mondiale e l'FMI, e nell'attuare riforme che riducano il grande numero di imprese statali, riformino il settore imprenditoriale, incoraggino l'imprenditorialità, sostengano le PMI, riducano il debito pubblico, esternalizzino alla popolazione i costi reali della vita e migliorino le condizioni del mercato del lavoro;

b u) esprimere preoccupazione per le regolamentazioni statali che possono arrecare danni al settore privato, in particolare l'obbligo di pagare un salario minimo non inferiore al salario medio delle 10 imprese statali di maggior successo;

b v) esprimere preoccupazione per la corruzione sistemica diffusa su vasta scala all'interno delle istituzioni pubbliche bielorusse e delle aziende statali, incoraggiare e sostenere le indagini anti-corruzione e le campagne di informazione, esprimere preoccupazione per gli atti intimidatori e le persecuzioni nei confronti dei giornalisti che denunciano i casi di corruzione e insistere su un ambiente sicuro per i giornalisti investigativi e gli informatori;

b w) insistere affinché venga condotta un'indagine esaustiva sui flussi finanziari della famiglia di Aliaksandr Lukashenka e dei suoi associati, comprese le attività delle imprese statali bielorusse nelle zone offshore, nonché sui piani di corruzione delle imprese bielorusse;

b x) accogliere e promuovere la diversificazione energetica della Bielorussia e la riduzione della sua dipendenza dalla Russia attraverso le importazioni di petrolio e gas da nuovi fornitori, anche attraverso il territorio dell'UE; incoraggiare anche il miglioramento della sostenibilità ambientale e lo sviluppo di fonti di energia alternative;

b y) sottolineare l'importanza che l'UE attribuisce alla lotta contro i cambiamenti climatici, in particolare attraverso l'attuazione del Green Deal europeo e dell'accordo di Parigi del 2015, e incoraggiare la Bielorussia a rafforzare la sua cooperazione con l'UE in materia di ambiente in vista di una trasformazione verde, dell'efficienza energetica, della sostenibilità e della neutralità climatica e a sfruttare le opportunità offerte dal partenariato con l'Europa orientale per l'efficienza energetica e l'ambiente, insistendo al contempo sulla necessità di porre fine alle vessazioni nei confronti degli attivisti ambientali; invitare la Bielorussia ad aumentare gli sforzi per combattere il cambiamento climatico e integrare la questione del cambiamento climatico in tutti i settori della politica;

b z) evidenziare le iniziative nell'ambito del partenariato ambientale per la dimensione settentrionale (NDEP), che mirano ad affrontare i problemi ambientali più urgenti della zona;

Contatti interpersonali

c a) sostenere che l'UE è interessata a contatti interpersonali quanto più ampi possibile, quale migliore strumento per avvicinare maggiormente l'UE e la Bielorussia, oltre a promuovere la comprensione reciproca e lo scambio di buone pratiche; promuovere programmi di scambio con una comprovata esperienza, come il programma di mobilità per contatti mirati tra le persone (MOST), e ribadire che l'accordo di facilitazione del visto è un'espressione concreta di tale politica;

c b) accogliere i progressi nell'attuazione del partenariato per la mobilità e degli accordi di facilitazione del visto e di riammissione come parte di un ambiente di mobilità sicuro e ben gestito tra l'UE e la Bielorussia;

c c) riconoscere e sfruttare il fatto che la crescente mobilità tra l'UE e la Bielorussia aumenta l'esposizione dei cittadini ai valori europei e il sostegno alla trasformazione democratica;

c d) vagliare la possibilità per i cittadini bielorussi di viaggiare senza visto, in modo che i contatti interpersonali non siano assoggettati ai principi antidemocratici delle autorità bielorusse;

c e) supportare la cooperazione transfrontaliera e la circolazione tra la Bielorussia e gli Stati membri dell'UE confinanti, in particolare incoraggiando le autorità bielorusse ad attuare il regime di traffico frontaliero locale con la Lituania, a vantaggio di chi vive nel raggio di 50 chilometri da entrambi i versanti del confine;

c f) riconoscere il ruolo della diaspora bielorussa nel risveglio democratico in Bielorussia e coinvolgerne i membri, negli Stati membri dell'UE, in qualità di attori fondamentali di un dialogo nazionale in Bielorussia;

c g) sostenere la cooperazione nel campo della cultura attraverso programmi come Europa creativa e in particolare progetti volti a promuovere la creatività, coinvolgendo le organizzazioni della società civile e le iniziative a livello locale; promuovere e mobilitare la solidarietà europea con la società bielorussa attraverso espressioni culturali;

c h) intensificare gli sforzi per garantire che i giovani in Bielorussia possano beneficiare di un'istruzione di migliore qualità mediante progressi nell'attuazione del processo di Bologna e il rafforzamento della mobilità accademica e delle opportunità di studio nell'UE attraverso il programma Erasmus +, che può contribuire, in modo reale e a lungo termine, a un cambiamento di mentalità in Bielorussia e al naturale trasferimento dei valori europei al paese e alla sua democratizzazione;

c i) sostenere i giovani bielorussi che, a causa della loro partecipazione alle proteste nazionali, saranno privati dell'istruzione in Bielorussia, e fornire loro borse di studio per studiare presso gli istituti di istruzione degli Stati membri dell'UE;

c j) mantenere l'aiuto finanziario dell'UE all'università umanistica europea (EHU), un'università bielorussa in esilio a Vilnius;

c k) mettere a disposizione borse di studio per gli accademici che hanno perso il loro incarico come insegnanti o ricercatori a causa della partecipazione alle proteste;

c l) sostenere programmi di istruzione per il riorientamento professionale dei funzionari pubblici bielorussi licenziati o che hanno abbandonato volontariamente la funzione pubblica;

c m) sostenere la digitalizzazione dell'istruzione sulla scia dell'epidemia di COVID-19 in Bielorussia;

c n) riconoscere che molte voci della rivoluzione democratica in corso in Bielorussia appartengono a laureati delle università degli Stati membri dell'UE o a partecipanti a diversi programmi sostenuti dall'UE orientati a migliorare le loro qualifiche professionali e a consentire loro di esercitare attività professionali;

c o) incoraggiare la comunità scientifica della Bielorussia a intensificare la cooperazione con i suoi omologhi europei e ad avvalersi pienamente di Orizzonte Europa;

c p) rafforzare i programmi di sostegno alla democrazia e la comunicazione strategica e promuovere un maggiore coinvolgimento delle comunità locali al di là dei tradizionali gruppi "pro-europei";

2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

INFORMAZIONI SULL'APPROVAZIONE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

21.9.2020

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

60

7

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Alviina Alametsä, Alexander Alexandrov Yordanov, Maria Arena, Petras Auštrevičius, Traian Băsescu, Anna Bonfrisco, Reinhard Bütikofer, Fabio Massimo Castaldo, Włodzimierz Cimoszewicz, Katalin Cseh, Tanja Fajon, Anna Fotyga, Michael Gahler, Kinga Gál, Sunčana Glavak, Raphaël Glucksmann, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Márton Gyöngyösi, Sandra Kalniete, Dietmar Köster, Andrius Kubilius, Ilhan Kyuchyuk, David Lega, Miriam Lexmann, Nathalie Loiseau, Antonio López-Istúriz White, Lukas Mandl, Thierry Mariani, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Sven Mikser, Francisco José Millán Mon, Javier Nart, Gheorghe-Vlad Nistor, Urmas Paet, Demetris Papadakis, Kostas Papadakis, Tonino Picula, Manu Pineda, Kati Piri, Giuliano Pisapia, Jérôme Rivière, María Soraya Rodríguez Ramos, Nacho Sánchez Amor, Isabel Santos, Andreas Schieder, Radosław Sikorski, Jordi Solé, Sergei Stanishev, Tineke Strik, Hermann Tertsch, Harald Vilimsky, Idoia Villanueva Ruiz, Viola Von Cramon-Taubadel, Thomas Waitz, Charlie Weimers, Isabel Wiseler-Lima, Salima Yenbou, Željana Zovko

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Özlem Demirel, Angel Dzhambazki, Assita Kanko, Arba Kokalari, Dragoş Tudorache, Mick Wallace, Elena Yoncheva, Marco Zanni

 


 

VOTAZIONE FINALE PER APPELLO NOMINALE IN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

60

+

EPP

Alexander Alexandrov Yordanov, Traian Băsescu, Michael Gahler, Kinga Gál, Sunčana Glavak, Sandra Kalniete, Andrius Kubilius, David Lega, Miriam Lexmann, Antonio López-Istúriz White, David McAllister, Lukas Mandl, Vangelis Meimarakis, Francisco José Millán Mon, Gheorghe-Vlad Nistor, Radosław Sikorski, Isabel Wiseler-Lima, Željana Zovko, Arba Kokalari

S&D

Maria Arena, Włodzimierz Cimoszewicz, Tanja Fajon, Raphaël Glucksmann, Dietmar Köster, Sven Mikser, Demetris Papadakis, Tonino Picula, Kati Piri, Giuliano Pisapia, Nacho Sánchez Amor, Isabel Santos, Andreas Schieder, Sergei Stanishev, Elena Yoncheva

RENEW

Petras Auštrevičius, Katalin Cseh, Klemen Grošelj, Bernard Guetta, Ilhan Kyuchyuk, Nathalie Loiseau, Javier Nart, Urmas Paet, María Soraya Rodríguez Ramos, Dragoş Tudorache

ID

Anna Bonfrisco, Marco Zanni

GREENS

Alviina Alametsä, Reinhard Bütikofer, Jordi Solé, Tineke Strik, Viola Von Cramon-Taubadel, Thomas Waitz, Salima Yenbou

ECR

Anna Fotyga, Hermann Tertsch, Charlie Weimers, Angel Dzhambazki, Assita Kanko

NI

Fabio Massimo Castaldo, Márton Gyöngyösi

 

7

-

ID

Thierry Mariani, Jérôme Rivière

GUE

Manu Pineda, Idoia Villanueva Ruiz, Özlem Demirel, Mick Wallace

NI

Kostas Papadakis

 

1

0

ID

Harald Vilimsky

 

 

 

Significato dei simboli utilizzati:

+ : favorevoli

- : contrari

0 : astenuti

 

 

Ultimo aggiornamento: 19 ottobre 2020
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