Riesame dei mercati nazionali del roaming all'ingrosso e del regolamento sul roaming

Briefing 31-05-2016

Il regolamento sul roaming ha contribuito agli sforzi in atto volti a realizzare un continente connesso e a garantire il buon funzionamento del mercato unico digitale nell'UE. Per mezzo di una serie di modifiche apportate al primo regolamento sul roaming del 2007, la Commissione e i colegislatori hanno progressivamente ridotto i sovrapprezzi applicati per effettuare e ricevere chiamate vocali, per inviare e ricevere messaggi SMS e per utilizzare i dati da un telefono mobile mentre ci si trova in un altro Stato membro dell'UE. Secondo le stime della Commissione, i consumatori europei hanno potuto risparmiare un totale di 9,6 miliardi di euro dal 2009 al 2013. L'ultima riduzione delle tariffe roaming ha avuto effetto il 30 aprile 2016 in tutta l'Unione europea. Il passaggio successivo di questo processo è l'abolizione di tutti i sovrapprezzi del roaming al dettaglio, programmata per il 15 giugno 2017. Tuttavia, sono ancora diverse le questioni aperte prima di raggiungere questo obiettivo, in particolare rispetto allo stato dei mercati del roaming all'ingrosso. In effetti, nonostante le varie modifiche al regolamento sul roaming, il mercato delle telecomunicazioni nell'UE resta tuttora frammentato e saranno necessari vari interventi di adeguamento prima di poter attuare in toto una politica di roaming gratuito. Se da un lato l'abolizione dei sovrapprezzi al dettaglio entro il limite ritenuto di corretto utilizzo permetterebbe ai clienti di utilizzare il proprio telefono in tutta l'UE come se fossero nel proprio paese di origine, restano ancora da individuare i massimali adeguati per il roaming all'ingrosso e, probabilmente, sarà necessario adottare delle misure di attenuazione affinché gli operatori mobili possano, tra le varie cose, recuperare i costi. Come dimostrato anche dalla recente consultazione pubblica sui mercati nazionali del roaming all'ingrosso, trovare una soluzione equilibrata è compito complesso. Esistono vari conflitti di interessi tra i clienti dei mercati di origine, i clienti dei mercati ospitanti, gli operatori mobili, le ANR e le parti interessate. In particolare, c'è una spaccatura tra i grandi e i piccoli operatori e anche tra gli Stati membri, a seconda che essi abbiano maggiori volumi di traffico roaming in entrata o in uscita. Da ultimo, ma non per questo meno importante, c'è bisogno di conciliare la tutela degli interessi dei consumatori, da un lato, con le capacità degli operatori di mantenere la propria competitività e sostenibilità, dall'altro.